Dal conflitto all’unità: il ruolo cruciale della Carta della Lega del 1524 nella creazione di uno Stato dei Grigioni forte e coeso
Sabato 14 settembre a Poschiavo, in Sala Tor, Saveria Masa, storica e operatrice culturale della PGI, ha tenuto una conferenza per approfondire il significato storico e politico del 1524 per il Cantone dei Grigioni, focalizzandosi sull’adozione della Carta della Lega del 23 settembre di quell’anno. Questo evento rappresenta, infatti, un momento chiave per la formazione di una costituzione unitaria tra le tre leghe dei Grigioni, che per la prima volta si consolidarono in un’entità statale unitaria di cui hanno iniziato ad avere coscienza. Questa unione, riconosciuta anche dagli altri Stati europei, ha rappresentato quindi un traguardo politico e amministrativo di fondamentale importanza.
Il contesto che ha preceduto il Patto
Saveria Masa ha illustrato al pubblico, che ha riempito la sala, come questo processo di unificazione non sia stato un episodio isolato, ma il risultato di un percorso iniziato nel Medioevo, quando, nel 1367, le tre leghe — la Lega Caddea, la Lega Grigia e la Lega delle Dieci Giurisdizioni — si formarono in risposta alla crescente autonomia dei comuni locali. Queste leghe, nate per difendere i diritti di autogoverno e garantire la pace interna contro le mire espansionistiche dei signori feudali, contribuirono progressivamente alla cooperazione politica dei Grigioni.
Nel corso del Quattrocento, le minacce esterne, come quelle della Casa d’Austria e la guerra di Svevia, obbligarono le leghe a una maggiore coesione, culminando in vittorie militari congiunte che rafforzarono l’idea di un’unione statale. Altri fattori destabilizzanti, come la dissoluzione del Ducato di Milano e la conquista pacifica della Valtellina e della Valchiavenna da parte dei Grigioni, spinsero ulteriormente verso la necessità di una costituzione comune.
La conferenza ha anche esplorato le difficoltà amministrative incontrate dai Grigioni nel governare i nuovi territori, soprattutto a causa delle tensioni demografiche e culturali tra i conquistatori e le popolazioni locali, più numerose. Un altro momento cruciale fu rappresentato dalle guerre di Musso, scatenate dal condottiero Giangiacomo Medici, che evidenziarono la debolezza della difesa militare delle leghe e la necessità di una strategia unitaria.
In questo contesto, l’adozione della Carta della Lega del 1524 si rivelò una risposta fondamentale per garantire una maggiore coesione politica e rafforzare la difesa territoriale, sancendo la nascita dello Stato dei Grigioni come entità giuridicamente riconosciuta.
La Carta della Lega del 1524
Nel settembre del 1524, i rappresentanti dei comuni delle Tre Leghe si riunirono per dare forma a una nuova costituzione che consolidasse l’unione tra di loro. La Carta della Lega fu firmata da 64 delegati a Ilanz e segnò una svolta nella storia politica dei Grigioni. Questo documento segnò l’istituzione formale di uno Stato federale repubblicano basato sulla cooperazione tra i comuni giurisdizionali.
Uno degli aspetti centrali della Carta era l’obbligo di assistenza reciproca tra le leghe, con un’enfasi particolare sulla libertà del commercio. Gli articoli della Carta stabilivano la protezione delle strade, il mantenimento della pace e la regolazione delle guerre, che non potevano essere intraprese senza il consenso delle altre due leghe. La Carta, inoltre, escludeva gli stranieri dalla possibilità di unirsi alle leghe senza l’approvazione unanime di tutte e tre le parti.
Dal punto di vista istituzionale, la Carta definì un sistema di governo basato sulla dieta federale, che si riuniva a rotazione nelle capitali delle leghe. I deputati che partecipavano alla dieta dovevano consultare i rispettivi comuni prima di votare su questioni importanti, rendendo così il processo decisionale più complesso ma anche più democratico. Nonostante la creazione di questa dieta, il potere rimase in gran parte decentralizzato, con i comuni che conservavano gran parte delle loro prerogative.
L’evoluzione e i problemi del nuovo Stato federale
Il nuovo sistema istituzionale, sebbene innovativo per l’epoca, portò con sé delle sfide. La mancanza di un’autorità centrale forte e la divisione del potere tra i comuni rendevano la gestione dello Stato complicata, esponendo le leghe a divisioni interne, in particolare durante il periodo delle guerre di religione nel XVI secolo. Le leghe si trovavano spesso a essere influenzate dalle potenze esterne, come l’Impero e la Spagna da un lato e la Francia e Venezia dall’altro, che cercavano di manipolare i Grigioni per i propri interessi geopolitici.
Eredità della Carta della Lega
Nonostante le difficoltà, la Carta della Lega segnò un passo fondamentale verso la creazione di uno Stato moderno e autonomo. I principi di cooperazione e consultazione popolare contenuti nel documento sono ancora oggi valori fondamentali della democrazia diretta svizzera. Il diritto alla libertà del commercio, centrale nella Carta, rifletteva l’importanza economica delle vie di comunicazione per i Grigioni, un tema ancora rilevante nel contesto delle Alpi.