Il Governo dei Grigioni vuole integrare le evidenze raccolte durante la pandemia e le catastrofi naturali, come ad esempio l’alluvione in Mesolcina, nella revisione di due leggi. I comuni potranno istituire stati maggiori di condotta regionali.
Pochi giorni dopo il nubifragio che ha colpito la Mesolcina a fine giugno 2024, lo Stato maggiore di condotta regionale è stato attivato per gestire gli eventi di portata regionale. Un’organizzazione simile è stata attivata anche durante la pandemia di Covid-19 sia nella Regione Moesa che in Alta Engadina. Le revisioni parziali della legge sulla protezione della popolazione e sulla protezione civile integrano le evidenze scaturite durante questi periodi critici.
Fra le novità previste nella revisione, i comuni potranno istituire, se lo desiderano, stati maggiori di condotta regionali. “Con questo adeguamento si intende sottolineare l’importanza della collaborazione intercomunale in caso di catastrofi”, ha scritto oggi il Governo in un comunicato.
Nella modifica della legge sulla protezione civile è previsto un sistema di incentivazione con l’obiettivo di aumentare il numero di quadri. In questo modo il Governo vuole rallentare la riduzione degli effettivi. Nel messaggio l’esecutivo cantonale descrive la protezione civile come “un elemento indispensabile” per sostenere la popolazione in caso di crisi, come si è visto dopo la frana del Pizzo Cengalo a Bondo o quella di Brienz/Brinzauls.