Assemblea di “Terra nostra”: «Il territorio è la risorsa più preziosa che abbiamo»

0
1129

Nuovo frantoio, nuovi progetti e terrazzamenti riqualificati. In arrivo altri ulivi per l’unico olio svizzero di montagna.

Sabato 17 febbraio si è tenuta l’assemblea generale di Terra Nostra presso l’agriturismo Coltiviamo sogni di Campascio. L’evento, che ha visto la partecipazione dei sostenitori del progetto a spasso per i terreni gestiti dall’associazione, ha permesso di visionare da vicino il lavoro portato avanti durante lo scorso anno.

È stato ultimato il restauro di un muro a secco sopra la chiesa di Sant’Antonio, zona terrazzata molto fertile grazie, come è bello pensare, al miracolo di Sant’Agata di cui è stato rivenuto un affresco del Morgari, nell’ultimo restauro della chiesa. Terra Nostra mira a riqualificare il paesaggio e la funzione dei terrazzamenti: sono ormai 120 infatti – numero destinato non solo a raddoppiare ma forse anche triplicare – gli ulivi già produttivi che permettono alla Valposchiavo di conseguire il primato in Svizzera di unica zona di montagna a produrre olio biologico. L’ulivo, considerato prima in queste zone pianta ornamentale, è ora, grazie al lavoro di Tiziano Iseppi, coltura autoctona d’eccellenza. Per rendere possibile un simile progetto sono stati necessari anni di dedizione a valutare quali tipi di ulivo si adattassero meglio al territorio. Ogni pianta ha le proprie caratteristiche, dal colore della foglia, alla forma, dalle dimensioni del frutto alle proprietà organolettiche. Ognuna possiede una sua personalità che va conosciuta, capita e assecondata. Occorre che ci siano più varietà per una migliore impollinazione ma l’obiettivo rimane di ottenere una coltivazione monovarietale e di qualità.

Martina Menghini-Cortesi, che si è occupata dell’aspetto paesaggistico e di restauro dei terrazzamenti, ha esposto le difficoltà del lavoro riguardanti la possibilità di utilizzare mezzi meccanici o dover lavorare solo a mano. Alcuni muri appaiono inizialmente bassi e piccoli ma possono rivelarsi in realtà lunghi, alti, irregolari ed essere in zone di criticità rispetto alle pendenze e alle tenute dei terrazzamenti: non sempre l’intervento è da considerarsi sicuro e migliorativo. Oltre all’aspetto paesaggistico e di coltivabilità dei terrazzamenti, infatti, è fondamentale la sicurezza del terreno sottostante. Il lavoro svolto sta già evidentemente restituendo valore al paesaggio valposchiavino e memoria al suo passato di ‘orto dell’Engadina’, ovvero Gemüsegarten, data la preponderanza di coltivazioni di ortaggi sul versante orientale e di frutti di bosco sul versante occidentale.

Facendo visita al nuovo frantoio posto nel vecchio caseificio di Campascio, Nicolò Paganini spiega la sua funzione: è un impianto piccolo ma molto prestante, necessario per garantire il massimo della qualità nella filiera produttiva dato che le olive raccolte possono essere così lavorate il prima possibile e a km 0 con spremitura a freddo. L’acquisto della macchina è stato possibile grazie al contributo di 100% Valposchiavo e alla vincita del concorso agroPreis. In associazione, inoltre, si valuta di discutere la possibilità che anche la mediavaltellina possa servirsi di questo frantoio e lavorare qui le olive per mezzo di provvedimenti doganali ad hoc.

L’assemblea, infine, tenuta come di consueto nel caldo contesto conviviale di Coltiviamo sogni, ha mirato soprattutto alla discussione dei nuovi progetti lanciati dalla presidente Elisa Bontognali i quali vedranno un’ancora maggiore attività dell’associazione nel 2024. Uno su tutti è la riqualifica della superficie Miraval – Bosch dal Crott, un tempo interessata dal piano Wahlen, successivamente impiegata col passaggio della linea aerea di fornitura energetica e ora abbandonata a sé stessa. Idee a riguardo sono l’edificazione di un’area gioco per bambini dove possano stare a diretto contatto con la natura in un contesto fiabesco; oppure una coltivazione autonoma di bacche. L’associazione è aperta a valutare altre proposte.

Si ha, inoltre, in progetto di organizzare serate di degustazione con prodotti locali e che coinvolgano anche le scuole. Oltre al recupero di superfici agricole utili si terranno corsi di innesto a gemma. Nuova iniziativa dell’associazione è anche l’organizzazione di conferenze tematiche ed esperienze didattiche che spazino dal clima al territorio: nelle parole e nei sentieri della Valle si possono avvicinare ancora di più gli uomini alla propria terra in modo da farli essere consapevoli del proprio radicamento: educati così a vivere il legame con il proprio ambiente come lo sono gli ulivi coltivati con tanta cura e che attraverso il frutto da loro generato raccontano tutta la loro storia.