«La mia passione più grande è diventata una professione»

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La parola ai giovani • Milena Crameri, ballerina. A 10 anni lascia la Valposchiavo per seguire le lezioni presso l’Accademia ucraina a Milano. Dopo un anno nel capoluogo lombardo decide di continuare la sua formazione all’Accademia di danza a Zurigo. Al momento frequenta il quinto anno di formazione e tra tre anni conseguirà il diploma di ballerina professionista. Contemporaneamente segue le lezioni per conseguire la maturità professionale.

Milena Crameri

La tua è una scelta professionale piuttosto insolita. È sempre stato il tuo sogno fare la ballerina?
Ho iniziato facendo danza per hobby. Non pensavo al balletto come professione. L’ispirazione è arrivata dalla mia insegnante di danza. Lei ha parlato ai miei genitori della possibilità di mandarmi a un’accademia per trasformare questa mia passione in una professione. Siccome amavo e amo tuttora ballare, ho deciso di intraprendere questa strada.

Una strada tutta in salita, mi immagino, visto che hai lasciato giovanissima la famiglia e la valle. Ripensamenti, dubbi sulla scelta presa a 11 anni?
Sì, spesso ho avuto dei dubbi e mi sono chiesta parecchie volte se questa fosse veramente la strada giusta per me. Come tutti, ho avuto anch’io degli alti e dei bassi e in alcuni momenti mi sono chiesta se valesse davvero la pena fare così tanta fatica per questa mia passione. In diverse occasioni ho pensato di smettere, ma alla fine mi sono sempre accorta che la danza è ciò che mi fa stare meglio e quindi ho continuato. Comunque penso sia normale per tutti avere dei dubbi.

Come li hai gestiti?
Quando la mia mente era affollata di incertezze e dubbi, ripensavo al motivo per cui ho fatto questa scelta. Inoltre ho fatto la classica lista dei pro e dei contro che mi ha aiutato a schiarirmi le idee.

Che cosa apprezzi di più della tua professione?
Ho la fortuna di aver reso la danza, la mia passione più grande, una professione. Il lavoro che facciamo, anche se molto faticoso, mi rende felice. Inoltre nella scuola che frequento ci sono allievi provenienti da tutto il mondo e conoscere persone che parlano una lingua e hanno una cultura diversa dalla nostra è per me un grande arricchimento.

Qual è invece il lato che apprezzi meno?
Per riuscire in ciò che sto facendo devo dedicare alla danza molto tempo e fatica. Passiamo la maggior parte della giornata chiusi in una sala, cosa che a volte è estenuante. Inoltre devo seguire un regime alimentare molto severo ed equilibrato per non aumentare di peso. Per esempio a volte dovrei rinunciare al gelato in piazza ma questo è pressoché impossibile.

Quali doti deve avere una persona che sceglie di fare danza?
Per fare questa professione bisogna avere, oltre che un fisico adatto, anche grande perseveranza e motivazione. Bisogna saper accettare e usare al meglio critiche e consigli che ci danno insegnanti ed esperti. Solo così è possibile progredire e migliorare.

Dove ti piacerebbe essere tra cinque anni?
Il mio obiettivo è di riuscire a far parte di una compagnia di danza, preferibilmente all’estero. Altre vie potrebbero essere quelle di creare e ballare coreografie mie oppure di diventare insegnante di danza.

Che consiglio dai a chi sta cercando di capire che professione fare?
Immagina te stesso in un paio d’anni, quando starai frequentando o avrai terminato la formazione professionale o lo studio. Se ti accorgi che non è proprio quello che vuoi fare, esamina tutte le possibilità che hai, sicuramente troverai qualcosa che ti piace.


La parola ai giovani • Che cosa farò da grande? La ballerina, la restauratrice, l’informatico, il macchinista, l’infermiera, il falegname o il prete missionario. Mille possibilità e altrettanti dubbi su un futuro tutto da disegnare. I giovani collaboratori de IL BERNINA vi fanno entrare, attraverso una serie di interviste pubblicate a scadenze regolari, nel mondo della scelta professionale, invitandovi a partecipare a un dialogo tra coetanei.


Alice Isepponi