“Il piacere più grande l’ho trovato nella fede”

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La parola ai giovani Matteo Tuena, di Prada, ha 18 anni e sta frequentando la scuola media specializzata alla Cantonale di Coira. Dopo aver fatto la Cresima qualche cosa in lui è cambiato e ha deciso di intraprendere la strada del sacerdozio.

Matteo Tuena

Quando hai capito che questa era la tua strada?
Non so esattamente quando ho capito che questa era la mia strada dato che non è stata una cosa che è nata dall’oggi al domani. La fede mi ha accompagnato per tutta la mia infanzia, grazie all’educazione cattolica che ho ricevuto dai miei genitori. Col passare degl’anni è rimasta una parte importante della mia vita ma quando ho ricevuto la Cresima qualcosa è cambiato. Ho cominciato a sentire che Dio mi chiamava per poter essere più vicino a lui. Questo avvenimento è stato molto importante per me e ha influenzato il mio modo di vivere. Ho cominciato a recarmi più spesso in Chiesa e a parlare di più con i sacerdoti in valle che mi hanno aiutato nel percorso di riflessione per capire se ero sulla strada giusta.

Quale formazione bisogna fare per poter diventare sacerdote?
Per prima cosa devo terminare la scuola media specializzata. Dopodiché andrò a Heiligen Kruez, un seminario che si trova vicino a Vienna, per frequentare l’anno propedeutico che la Diocesi di Coira chiede prima dello studio universitario. Terminato questo anno, dovrò studiare cinque anni di filosofia e teologia. Infine, sarà il Vescovo a decidere se sarò idoneo per l’Ordinazione Sacerdotale. In caso affermativo riceverò prima l’Ordinazione Diaconale e, dopo aver trascorso un anno in una parrocchia, quella Sacerdotale.

Qual è stata la reazione dei tuoi genitori quando hai comunicato le tue intenzioni?
I miei genitori si sono subito accorti del mio avvicinamento alla Chiesa e per loro non è stato un problema. Hanno capito che il mio desiderio è diventare sacerdote e mi accompagnano lungo il mio percorso.

E i tuoi amici?
Con i miei amici è stato un po’ diverso. Alcuni di loro all’inizio non riuscivano a capire il mio cambiamento e ci siamo un po’ allontanati. Fortunatamente però non ho litigato con nessuno e non è stato un grande problema.

Cosa ti piace di più del tuo percorso?
Il piacere più grande l’ho trovato nella fede. Lungo questo cammino sono riuscito a capire e a vivere meglio la mia fede con Gesù. Questa gioia mi accompagna tutti i giorni ma naturalmente richiede dei sacrifici.

Quali sono i sacrifici?
I sacrifici sono molti, come ad esempio il celibato. Questa è la rinuncia più grande ma bisogna chiedersi il perché si fa tutto questo. Se la risposta è per l’amore di Dio allora ha un senso, anche se non è sempre facile. Tuttavia la fede mi dà la forza di superare questi ostacoli.

Come vivi la tua scelta in una società dove, specialmente tra i giovani, c’è la tendenza ad allontanarsi dalla Chiesa?
Mi accorgo spesso che c’è una grande differenza di opinioni riguardanti la Chiesa, e molti miei coetanei non hanno alcun interesse. Specialmente quando si parla di temi delicati sento spesso commenti negativi sulla religione e sulla Chiesa. Fortunatamente non ho mai incontrato qualcuno che nutrisse un vero e proprio odio nei miei confronti a causa della mia scelta. Ma il fatto che delle volte manchi il rispetto non fa piacere.

Quale consiglio daresti ad un giovane che non sa quale professione scegliere?
Il mio consiglio è di provare a chiedere aiuto a Gesù. Molti non ci pensano ma Lui è sempre disposto ad ascoltarci e sa che cosa ci rende felici.


La parola ai giovani • Che cosa farò da grande? La ballerina, la restauratrice, l’informatico, il macchinista, l’infermiera, il falegname o il prete missionario. Mille possibilità e altrettanti dubbi su un futuro tutto da disegnare. I giovani collaboratori de IL BERNINA vi fanno entrare, attraverso una serie di interviste pubblicate a scadenze regolari, nel mondo della scelta professionale, invitandovi a partecipare a un dialogo tra coetanei.


Daniele Isepponi