In questi giorni si sente spesso parlare di 2G in riferimento alle persone vaccinate o guarite dal Covid-19. In questo senso, venerdì 3 dicembre, il governo ha dato la possibilità agli esercizi pubblici e agli organizzatori di eventi di rendere possibile l’accesso solamente a vaccinati e guariti, escludendo quindi quelli che fanno solamente i test. Ad accogliere la proposta ci sono anche alcuni commercianti valposchiavini.
Le società di hockey sono state tra le prime ad approvare l’utilizzo del 2G, mentre per le stazioni sciistiche, come affermato nei giorni scorsi dal direttore dell’economia pubblica Marcus Caduff, l’introduzione di questo requisito deve rappresentare “l’ultima ratio”. Ma si può intuire che, cominciare a parlarne durante una situazione in peggioramento, è un primo passo per iniziare a far digerire una eventuale decisione in questo senso.
Ed è quello che ha fatto intendere il presidente della Conferenza delle direttrici e dei direttori cantonali della sanità, Lukas Engelberger, che ha paventato restrizioni nel caso in cui le misure adottate dal Governo non risultassero sufficienti per arginare la ripresa della pandemia. In questo senso, potrebbero rendersi necessarie estensioni dell’uso delle mascherine e limitazioni alle capienze.
In Valposchiavo, come anticipato, qualche commerciante ha già cominciato ad utilizzare il 2G. E’ il caso, per esempio dell’Hostaria del Borgo, che ha annunciato l’utilizzo della misura a partire dal 7 dicembre. Nella pratica, l’accesso ai locali interni è consentito solamente ai possessori di un certificato Covid per vaccinati o guariti. L’utilizzo degli spazi esterni, così come dei bagni (previo uso della mascherina per chi non ha il certificato) è, invece, garantito a tutti.
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“Le motivazioni di questa scelta – spiega il gerente dell’Hostaria del Borgo Orlando Lardi – sono abbastanza semplici: abbiamo riaperto dopo tre settimane e come da nostra abitudine abbiamo ricominciato a verificare i certificati di tutti i nostri ospiti. In tre giorni abbiamo avuto solo ospiti vaccinati e quindi abbiamo optato per il G2, per poter lavorare in maniera dignitosa, senza fare i poliziotti all’ingresso per far mettere le mascherine a tutti, per non inseguire ogni cliente che si alza dal tavolo senza premunirsi, per non dover gridare per farsi capire… eccetera”.
“Accettando questa variante del G2 – aggiunge Lardi – crediamo solo di aver anticipato i tempi. Gli ospiti gradiscono il nostro servizio e con consapevolezza rispettano le direttive del momento. Speriamo di non subire altre chiusure forzate o di essere, come ristoratori, di nuovo il malessere nazionale”.
lo trovo scandaloso ed estremamente discriminante, escludere a priori dalla vita sociale persone che con un test hanno la certezza di non avere il virus (a differenza della maggior parte dei vaccinati, che tale certezza non ce l’hanno).
non sosterrò più, ora e anche dopo la pandemia, ambienti che scelgono liberamente di incentivare questa classificazione sociale.
Vorrei solo precisare: va bene limitare al 2G, per carità. Non dimentichiamo però che né il vaccino né l’essere guariti dal Covid dà la sicurezza di non infettarsi (con l’aggravante che i tamponi si fanno solo in caso di sintomi). È comunque da ricordare che nei contatti ravvicinati bisogna mantenere l’uso della mascherina.