Era stato annunciato come “concerto di primavera” della Filarmonica Avvenire Brusio, preceduto dall’inaugurazione della nuova bandiera della FAB. Per finire è stato molto più di questo: una festa popolare, una breve scorribanda nella storia della musica bandistica, un’occasione di riflessione sul contributo della musica alla vita della società, una cerimonia per onorare l’impegno di molti musicisti che per diletto hanno dedicato e dedicano tempo e passione alla Filarmonica. E certamente anche un’ora abbondante di piacere per le orecchie ed il cuore.
Una nuova bandiera
Una liturgia laica, sobria e di impronta militaresca, ha accompagnato il primo atto, quello della presentazione della nuova bandiera. Il vecchio vessillo finirà nelle sale del Museo di Casa Besta, quello nuovo è stato inaugurato, al suono di una marcia, e sventolato davanti al pubblico. Colori brillanti, disegni che rimandano allo stemma del Comune e al monumentale viadotto ferroviario simbolo del paese, delicate decorazioni, realizzate a mano, di fiori e foglie.
Poschiavo saluta Brusio
Poi la nuova bandiera ha salutato ed è stata salutata da quella della Filarmonica di Poschiavo. Brevi interventi hanno accompagnato questa prima parte, svoltasi sul piazzale davanti alle scuole comunali di Brusio. A concludere questo preambolo, l’esecuzione di un inno cristiano e le foto di rito.
Musica come al cinema
L’atto principale si è svolto nella palestra, gremita di folla. La FAB si è dimostrata, ancora una volta, una Filarmonica moderna, che sotto la guida sapiente e appassionata del suo dirigente cavalca con disinvoltura brani e generi diversi, mostrando ottime qualità tecniche e riuscendo a toccare il cuore del pubblico.
A tratti sembra di stare davanti allo schermo cinematografico, su cui scorrono, sulle note di una trascinante “Alvamar Ouverture”, le immagini di “Guerre Stellari”. Attirato ancora nelle profondità siderali da un “Inno a Giove”, il pubblico è poi portato, sulle note di una marcia sinfonica,in mezzo a una festa, sulla piazza di un borgo dell’Italia meridionale, dove potrebbe sbucare all’improvviso l’attore Sergio Castellitto di un celebre film di Giuseppe Tornatore. Con un balzo andiamo oltre Atlantico, dove al ritmo di una Cumbia potremmo immaginare gli attori Antonio Banderas e Salma Hayek ballare in una festa indiavolata. E ancora, una elaborata composizione del musicista svizzero Oliver Waespi ci riporta sul continente europeo, con un tris di motivi irlandesi, dal titolo “Caledonia”.
L’ora di concerto vola sulle ali della musica che aggrega, coinvolge, entusiasma, piace a grandi e piccoli.
Onore al merito
E poi è la volta dei ringraziamenti e dei riconoscimenti. A Maria Grazia Crameri, che ricopre pure il ruolo di presidente della FAB, e Antonio Zanolari, veterani cantonali (da 25 anni nella FAB) e Romano Zala, veterano federale, da 35 anni membro della Filarmonica. E poi ancora: a Roberto Pola, ex presidente, Barbara Passini, vicepresidente, Samanta Paganini, vicedirettrice, tutto il comitato, e a Fabio Pola, dirigente.
Il veterano più veterano
Attorniato dai figli, è pure stato onorato Bernardino Plozza, che ha passato i 90 anni d’età: per lui, la FAB ha eseguito “Valley Forge”, una marcia di quelle che si suonavano quando il repertorio delle filarmoniche era composto quasi esclusivamente da questo genere musicale.
Arrivederci al prossimo concerto
Rimane il tempo per sorridere a una battuta dell’alfiere Olinto Crameri, fiero sbandieratore (“Volevano sostituire la bandiera e anche l’alfiere, ma sono contento che per finire abbiano deciso di sostituire solo la bandiera”). E per ricordare che la FAB parteciperà, a Klosters, alla Festa cantonale di musica, sperando di raccogliere ulteriori successi. Poi si conclude in bellezza con una “Symphonic Celebration”, che manda tutti al rinfresco con la contentezza che deriva dall’avere partecipato a un bell’evento.
Foto di Maria Svitlychna
Viva la banda di Brusio e viva alla nuova bandiera con il Viadotto, emblema della Ferrovia del
Bernina. Nando Nussio.