Pietro Misani raddoppia: seconda edizione della Grappa del “Lagh dal Mat”

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Siamo tornati a parlare con Pietro Misani, produttore di vini e distillati, che, dopo il successo della sua prima operazione di affinamento in acqua, ieri ha appena lanciato una seconda edizione di questa tecnica unica nel Lagh dal Mat. Questo innovativo processo, che sfrutta l’ambiente sommerso per un’invecchiamento particolare della grappa, sta attirando l’interesse di molti appassionati e intenditori.

A oltre un anno dalla prima emersione del suo barrique nel lago, Misani racconta con entusiasmo i risultati raggiunti. “Il primo esperimento è andato veramente molto bene,” afferma. “Sono soddisfatto sia a livello di qualità, con un prodotto molto intenso e piacevole, sia dal punto di vista delle vendite, che sono state un grande successo”. La risposta positiva ha portato Misani a rinnovare l’iniziativa, dando così vita ad una nuova operazione di immersione.

Misani spiega che la vera differenza rispetto ai metodi di invecchiamento tradizionali risiede nell’ambiente sommerso: “Il barile, sia all’interno che all’esterno, rimane a contatto con l’acqua, senza subire la classica osmosi con l’aria,” spiega. La mancanza di evaporazione – il cosiddetto “angel’s share” – permette alla grappa di penetrare più profondamente nel legno, estraendo aromi e colori più intensi dal barrique.

Questa tecnica, ancora rara e pionieristica, consente alla grappa di acquisire un carattere inconfondibile. Il barile, contenente 227 litri di grappa, è stato di nuovo immerso nel lago del Mat e vi rimarrà per due anni, lasciando così il tempo al legno e all’acqua di interagire in modo profondo.

Oltre alla grappa, Misani ha recentemente avviato un altro ambizioso progetto: l’invecchiamento di whisky. “Faccio maturare il whisky in quota, a Cavaione,” racconta. “Mia moglie possiede un bellissimo crott nelle vicinanze, il più grande del comune di Brusio, e lì ho deciso di creare il mio magazzino di stoccaggio e invecchiamento”. Questo nuovo esperimento arricchisce l’offerta dell’azienda, che mantiene comunque il vino come pilastro della produzione.

Per gli appassionati della Grappa del lago del Mat, l’appuntamento per il recupero del barrique e la degustazione della nuova riserva è previsto tra due anni. Il nome della nuova etichetta non è ancora stato deciso, ma Misani suggerisce che probabilmente rimarrà “Riserva del Lago del Mat”, un tributo alla tradizione e al territorio che tanto influenzano i suoi prodotti.


Video e foto di Bruno Raselli – Testo e montaggio di Marco Travaglia