Anche quest’anno Il Bernina ha selezionato e intervistato alcuni personaggi valposchiavini che si sono distinti nel corso del 2018.
Nato e cresciuto a Poschiavo, da Mamma Vianese e Papà Valser (di Bosco Gurin/TI), Luciano Pedrazzi lavora e vive tra Zurigo e Viano, con attività a San Gallo. E’ uno dei commentatori più attivi della nostra piattaforma. Dispone di un fondato know-how nella progettazione, produzione, sviluppo, ottimizzazione, gestione e commercio di energia. Dal 2012 è attivo in veste di consulente nel settore energetico. Ha occupato incarichi dirigenziali in Axpo, Erdgas Ostschweiz e Podini Holding; attualmente gestisce l’attività delle energie rinnovabili (fotovoltaico, Bio-Gas e piccoli impianti eolici) all’interno del Landverband St. Gallen. Segue il motto: “Aiuta il prossimo e trova la soluzione migliore”.
Ti ritrovi nella definizione di “Commentatore più attivo”?
Non sta a me definire se lo sono o meno. Ringrazio la redazione per questa «onoreficenza».
Scrivo, quando il tema mi interessa particolarmente. Spesso si tratta di fatti e/o persone, che ben conosco. Prendo posizione, solo nei casi nei quali ritengo di essere molto ben informato e di conseguenza posso esprimere, in ottima coscienza ed assoluta tranquillità, il mio parere.
Solo nel 2018 hai scritto 62 commenti, arricchendo il dibattito del giornale: cosa ti spinge a farlo?
Non li ho contati, mi sembrano tanti. Non vorrei essere definito «Stalker» per questo. Più che una spinta é un bisogno. Bisogno di avere piu informazione: se leggo un articolo contenente informazioni non chiare o non corrette, ritengo di avere il diritto di commentare. Spesso, mi basta poter confermare e/o ringraziare il contenuto di un lettore come me; condividere un’opinione che potrebbe essere la mia. A volte sentirsi parte di un gruppo può aiutare e servire. Leggo molto, non dico di tutto, certamente «di tanto». Ho bisogno e voglia di sapere. Confronto spesso articoli su vari giornali. Pensavo di essere di sinistra o in mezzo. Non sono più da nessuna parte se non da quella del «giusto». Oggigiorno é talmente difficile riconoscere la vera informazione, quella reale. Serve grande attenzione: non lasciamoci incantare da nessuno! Guardiamoci attorno, a cosa porta la disinformazione pilotata da pochi detentori di questo enorme potere. Il futuro mi fa paura perché ricorda un passato che tutti hanno sempre detto di non voler ripetere (nazionalismi, populismi, razzismo, odio… ).
Tra gli argomenti che più ti appassionano c’è la politica: come vedi la situazione in Valposchiavo?
Infatti, è un argomento che mi sta molto a cuore; significa che ci tengo molto. Da sempre, seguo anche i fatti di politica locale e non solo questa. Senza tergiversare sul passato, c’era, in occasione delle ultime elezioni, voglia di cambiamento. Personalmente (e su ciò mi sono già espresso pure sul vostro giornale) ritengo che quattro anni di continuazione sarebbero stati la cosa migliore. Ripeto: il nuovo non é sempre garanzia di miglioramento. Il fatto che si ripeta sempre che non si trovano persone adatte, e disponibili a cariche, anche in quest’ultima occasione, si é rivelato come non vero. Il nuovo, sicuramente, non combinerà danni; secondo me non combinerà nulla in assoluto.
Un altro tema caldo è Repower: come pensi si evolverà la situazione all’interno della nostra multinazionale?
Altro tema a me molto vicino, ciò pure per questioni professionali. Premetto che Repower, da tempo, non é piu «nostra» e forse mai lo é stata. Era basilese, grigionese (e quanti soldi ci ha fatto perdere il nostro Cantone!) e di altri cantoni svizzero tedeschi, indirettamente sostenuta da altre piu grandi società elettriche (Atel, poi Alpiq; EGL, poi Axpo) ed ora in mano alla società elettrica del canton Zurigo. Le espansioni estere, sotto la guida dell’allora direttore K. Heiz, negli anni d’oro, si sono rivelate buchi nell’acqua cosi come la cessione delle azioni da parte di Alpiq, rilevate in parte dal Cantone Grigioni. Questi ed altri fattori economico-finanziari hanno portato Repower sull’orlo del baratro. Non fossero intervenuti aiuti statali, Repower sarebbe oggi un ricordo. Attualmente, come una miriade di altre società simili, sta cercando di sviluppare nuove attività e prodotti che non potranno generare i margini di un tempo ormai lontano. É attualità che il mercato piu importante (lo dice Repower), quello italiano che ha contribuito a mandare in fumo parecchi milioni, sta investendo assieme ad un fondo finanziario francese (!) in energie rinnovabili sul suolo italico. Opinione mia personale: sia l’azionariato, il CdA, come pure l’attuale dirigenza, non sono all’altezza della situazione che di conseguenza non potrà evolversi favorevolmente. Mi stupisco come Repower venga da sempre osannata in valle; il fatto che sia da sempre importante datore di lavoro, ha certamente il suo peso importante. Non ho mai capito una direi quasi «sudditanza» (cosa che non ha mai fatto bene all’uomo!).
Nell’era dei social, sempre più spesso il dibattito e i commenti si spostano su Facebook. Come la vedi? E come convinceresti i lettori a partecipare ad un confronto sulla nostra piattaforma?
Mi potrei riallacciare al mio ultimo ragionamento, alla risposta precedente. Spesso mi chiedo perché i lettori non sentano il bisogno di esprimersi pubblicamente. Al bar o in piazza, lo si fa spesso e volentieri anche in modo spudorato. In valle, Repower é sicuramente un freno alle opinioni che la riguardano. Probabilmente é una questione sociale, non volersi mettersi in gioco. Pubblicando opinioni personali si é alla mercé di chi legge; a me non dà assolutamente fastidio, anzi, auspicherei che tanti rispondessero. Riguardo ad altri canali mediali, Facebook sta perdendo tantissimi utenti anche giovani. Il Bernina é una piattaforma locale, necessaria ed utile. Spero che possa evolversi, coinvolgendo prima di tutto i cittadini residenti e quei tanti fuori valle. Per quanto a mia conoscenza e scambiando pareri con persone del settore, disponete di un ottimo format. Siete sulla strada giusta.
Abuso, aprofittando dell’occasione di quest’intervista, augurando a tutti i lettori Buone Feste!
A cura di Marco Travaglia
chi ga miga vantadur
sa vanta da parlur
un lettore de ILBERNINA
“li bori, sa li cünta in fond al vestac'” (indica la felice riuscita di un’azione, che si valuta alla fine della stessa)
bella intervista, brau Luciano!
P.S. un attivo commentatore, non si smentisce mai 😉