Leggere Saramago non è mai un’impresa semplice: periodi lunghissimi, mancanza quasi totale di punteggiatura (arduo soprattutto nello scambio di dialoghi), prosa intensa.
Inizialmente bisogna un po’ sforzarsi, ma poi ci si abitua alla scrittura e la lettura diviene scorrevole.
Il racconto parla di un professore di storia delle medie, divorziato, annoiato dalla vita, senza nessun hobby o passione, schiavo della propria voluta routine. Un giorno il collega di matematica, sperando di farlo uscire da questa tacita disperazione, gli consiglia di vedersi un film e gli dà il titolo dell’ ultimo film piacevole visto al cinema. Il protagonista si fa convincere e dopo lavoro noleggia la videocassetta. La sera, dopo aver adempito a tutti i doveri scolastici e non avendo altro da fare, svogliatamente decide di sedersi in poltrona e dedicarsi alla visione del film. A metà del quale vede un attore secondario in tutto e per tutto simile a lui, anzi, identico.
Ecco questa volta come ci viene servito l’assurdo da Saramago: la presenza di un sosia, di un duplicato, nella vita di una persona che finora ha condotto una vita normale. Il libro è strutturato come opera cinematografica, il cuore del quale può, credo, essere ricercato in un moderno problema dell’uomo: la necessità (percepita ma viscerale) dell’essere unico. La preziosità della propria identità.
Protagonista del romanzo è un professore di Storia di scuola media dal nome altisonante, Tertuliano Màximo Afonso. Separato dalla moglie senza ricordare né perché si è sposato né perché ha divorziato, ha difficoltà nelle relazioni col prossimo e si può definire un depresso. Conduce una vita solitaria e noiosa, fino al giorno in cui non fa una scoperta sensazionale: dietro consiglio di un collega, noleggia una commedia leggera in videocassetta ed eccolo faccia a faccia con una comparsa che, ben più che somigliargli, è lui. Un autentico doppio, la cui esistenza travolge quella di Tertuliano, che da quel momento farà di tutto per scoprire chi sia quell’attore, cosa faccia, che storia abbia, e si immerge così in un’inquietante realtà parallela, ricca di suspense e di spunti di riflessione sull’identità.
di Chiara / pagina fb