Anche quest’anno Il Bernina ha selezionato e intervistato alcuni personaggi valposchiavini che si sono distinti nel corso del 2019. Fra gli imprenditori la scelta è caduta su Remo Cortesi, che a inizio ottobre ha festeggiato i suoi primi 10 anni di attività e inaugurato un nuovo capannone industriale a San Carlo (Li Gleri).
Cosa ti ha spinto a fondare in Valposchiavo la ditta ZACO una decina di anni fa?
Sin da bambino sognavo di poter un giorno avere un’attività di mia proprietà e l’occasione mi si è presentata 10 anni fa. Ero impiegato a St. Moritz, come tecnico per strutture in legno e quando la ditta per la quale lavoravo decise di cambiare la struttura aziendale presi la palla al balzo. Essendo figlio di poschiavini in “bulgia” sono sempre stato molto legato alla Valposchiavo e ho scelto quindi di trasferirmi in Valle e lanciarmi in questa nuova avventura. Nella casa natale di mio padre c’era un garage grande abbastanza da poter aprire questa attività. Assieme al mio socio Luigi Zanolari – poschiavino DOC – abbiamo quindi fondato la ditta ZACO. Il nome ZACO è il frutto dell’abbreviazione dei nostri cognomi ZAnolari e COrtesi.
ZACO si è ritagliata da subito una fetta di mercato grazie a soluzioni di carpenteria innovative. Cosa vi distingue da una falegnameria/carpenteria di tipo tradizionale?
Innanzitutto tengo a precisare che la ditta ZACO è una carpenteria.
Nel 1996 ho iniziato l’apprendistato quale carpentiere e dopo alcuni anni di esperienza, nel 2003, ho iniziato la scuola tecnica a Bienne, dove ho ottenuto il diploma di tecnico per strutture in legno. Durante questa formazione, oltre alle solite materie di economia aziendale, ho avuto la possibilità di studiare statica, fisica della costruzione e disegno tecnico per strutture in legno. Mi sono specializzato e ho avuto la possibilità di approfondire il lavoro che nel lontano ’96 avevo imparato. Grazie a questo oggi ho la capacità di disegnare e rispettivamente creare opere uniche nel loro genere. Tutte le nostre costruzioni vengono disegnate personalmente dal mio capocantiere Sergio Vitali e da me. Essendo i disegni in 3D abbiamo la possibilità di presentare ai nostri clienti una visualizzazione realistica, tenendo conto dei loro desideri. Per poter realizzare strutture su misura, anche durante una ristrutturazione, ci siamo muniti di un tachimetro. Questo strumento è in grado di rilevare misure in 3D con un raggio laser fino a 50m e trasmette i dati direttamente al nostro programma di disegno. Il tachimetro ci permette di rilevare al meglio tutte le forme di una casa o di qualunque struttura, dandoci la possibilità di progettare e realizzare perfettamente delle nuove costruzioni su misura.
Grazie alla nostra formazione specifica, all’esperienza e agli strumenti all’avanguardia di cui siamo muniti, siamo riusciti a ritagliarci la famigerata fetta di mercato. Siamo in grado di offrire ai nostri clienti soluzioni personalizzate, particolari e professionali.
Il mio motto è “siamo realisti, facciamo l’impossibile”.
Cosa distingue il carpentiere dal falegname?
Il carpentiere esegue tutte le parti statiche di una struttura, inclusi i rivestimenti. Il nostro campo è molto vasto e ci occupiamo di diverse cose, dalla struttura per pareti, prefabbricata o convenzionale, alla realizzazione di tetti a vista o industriali, con relativi rivestimenti interni e/o esterni, isolazioni e relative carte, per esempio la barriera vapore o la barriera vento. Costruiamo ponti, scale, capannoni (come il nostro a San Carlo) ma siamo in grado di realizzare anche rimesse da giardino o “carport” (garage in legno con o senza porte scorrevoli) e casseri di tutte le forme per il cemento armato. Non c’è un’esatta linea divisoria fra carpenteria e falegnameria, il carpentiere è capace di eseguire anche mobili e serramenti ma non cerca attivamente lavori del genere.
Parliamo del tuo nuovo capannone, realizzato a fine estate 2019 nella zona artigianale a Li Gleri. Quando è nata l’idea di costruirlo e sei soddisfatto del risultato?
Credo di avere una buona capacità imprenditoriale e un pizzico di follia mi accompagna sempre nelle mie scelte. Riflettendo sul futuro della mia azienda, ho deciso di orientarla verso l’innovazione e così nasce l’idea di costruire il nostro nuovo capannone. Ho voluto provare ad aumentare il valore aggiunto della mia ditta indirizzandola verso la prefabbricazione di elementi, così da poter realizzare gran parte del lavoro nella nostra officina. Questo significa necessitare di molto spazio sia per il materiale in entrata che per la produzione e lo stoccaggio di pezzi pronti per la posa. È nata così, nel 2015, l’idea di costruire un nuovo capannone. Sono molto soddisfatto del risultato, che rispecchia esattamente la mia idea iniziale.
Che provenienza ha il legname che usi per le tue costruzioni?
Quando possibile, godendo di un’ottima collaborazione con le segherie vallerane, acquisto il materiale in Valle, ma per motivi di tempistica e disponibilità buona parte del legname da noi utilizzato proviene da oltralpe. Principalmente usiamo legname incollato DUO/Trio o Lamellare.
Quali sono i tuoi propositi e le previsioni per l’avvenire?
Ho alcune idee e progetti innovativi che vorrei riuscire a realizzare nel prossimo futuro, così da poter incrementare il valore aggiunto della nostra attività e riuscire ad aumentare la produzione all’interno della nostra azienda.
Ti ritrovi nella definizione di “imprenditore dell’anno”?
È un grande onore per me essere stato nominato “imprenditore dell’anno”, ringrazio di cuore la redazione de “IL BERNINA” per la designazione. Ringrazio anche il mio giovane team che mi appoggia ogni giorno e soprattutto ringrazio mia moglie e la mia famiglia, perché senza il loro supporto non sarei mai arrivato a questo punto.
Sono giovane, determinato, inseguo sempre nuove sfide e cerco di far crescere la mia azienda giorno per giorno. Avendo la possibilità di preparare il materiale in officina siamo concorrenziali anche oltralpe e in pochi giorni siamo in grado di iniziare il lavoro sul cantiere. Inoltre cerco di impiegare collaboratori valposchiavini dando loro un futuro, così da non dover lasciare la Valle per trovare lavoro. Ben l’87% del mio personale è svizzero e abita in Valposchiavo. Negli ultimi dieci anni ho formato un apprendista che si è poi specializzato come capocantiere e tutt’ora abbiamo un apprendista al primo anno. Spero di avere la possibilità in futuro di incontrare ancora tanti altri ragazzi con voglia di intraprendere questo meraviglioso apprendistato.
A cura di Achille Pola