Anche quest’anno Il Bernina ha selezionato gli eventi e intervistato alcuni personaggi valposchiavini che si sono distinti nel corso del 2019. Paola Gianoli si è distinta, ancora una volta, per il suo particolare impegno a favore della cultura.
Puoi farci un bilancio del tuo 2019?
Oltre alle manifestazioni di cui sono promotrice, ho partecipato attivamente, in quanto entusiasta aiutante-sostenitrice a vari eventi e attività culturali: Giardini Incantati, I Film di Devon House, manifestazioni della Pgi Valposchiavo, ma anche ad altri progetti legati allo sviluppo della cultura locale. Insomma, la cultura è per me un grande stimolo e mi piace viverla da dentro e condividerla. Il 2019 è stato indubbiamente molto intenso, anche se gli eventi che ho organizzato personalmente sono stati “soltanto” (per così dire!) due.
Ce li puoi raccontare?
La Festa danzante (www.festadanzante.ch), un progetto di rete danza svizzera (www.reso.ch) che ha luogo in oltre 35 località in tutta la Svizzera una volta all’anno ad inizio maggio, ha riscosso un grandissimo successo, è stato un evento molto “variopinto” e molto sentito. Dall’edizione 2018 sento che c’è stata una vera svolta. Insomma, questa manifestazione si sta consolidando ed è ormai parte integrante del paesaggio culturale della valle. La gratitudine e l’entusiasmo del pubblico ci motivano ad andare avanti. Va detto che con i miei “compagni di viaggio”, Federica Esposito e Giovanni Ruatti, formiamo veramente un bel team stimolante. Il fatto poi che quest’autunno, in seguito alla Festa danzante, altri attori locali abbiano preso l’iniziativa di organizzare corsi di danza per grandi e piccoli, è motivo di grande soddisfazione: vuol dire che lo scopo della Festa danzante – quello di aumentare la visibilità dell’arte coreutica e del movimento attraverso la danza – è pienamente raggiunto!
Alla fine del mese di settembre con riverbero (www.riverbero.ch) abbiamo poi presentato lo spettacolo WALLS della Compagnie Linga di Pully (Losanna) nel Deposito della Ferrovia retica. È stata una bella sfida, siamo riusciti a trasformare il Deposito in un vero e proprio teatro, era bellissimo! E il pubblico ha risposto molto positivamente. Che è quello che conta. In particolare mi ha fatto molto piacere poter offrire una rappresentazione per le scuole secondarie e professionali. È molto importante che i ragazzi e le ragazze possano vedere cose “diverse”: che queste piacciano o no, sono stimoli importanti per lo sviluppo personale, aiutano a crescere, a riflettere sul contenuto, sull’estetica, ma anche su sé stessi o in generale sulla vita.
Anche se gran parte del lavoro organizzativo lo faccio io stessa, naturalmente non potrei mai fare tutto da sola, è importante lavorare in équipe, avere qualcuno con cui scambiare le idee, con cui riflettere, ma anche condividere le preoccupazioni. E con riverbero, il sostegno e aiuto in particolare di Kaspar Howald è fondamentale. Altro motivo di soddisfazione è constatare che pian pianino in Valposchiavo la danza in quanto arte scenica sta prendendo piede e il pubblico è molto variato, anche in quanto età: il fatto di vedere tanti giovani e giovanissimi tra il pubblico mi rende felice.
Nel mese di giugno ho avuto inoltre la possibilità di presentare una breve performance insieme al danzatore Giuseppe Asaro nell’ambito della giornata “Buseno balla” in Val Calanca. Poter concepire e partecipare attivamente a una performance è per me particolarmente stimolante. Insomma sì, per me il bilancio per il 2019 è molto positivo.

Quali sono i tuoi propositi e previsioni per il 2020?
Per quanto riguarda le attività che promuovo ed organizzo, il 2020 sarà particolarmente intenso: con l’associazione riverbero invitiamo per la seconda volta il Festival della danza Steps il 9 e 10 maggio prossimi, con lo spettacolo “Nothing Left” della Compagnia Tabea Martin di Basilea. Sempre con riverbero, da metà giugno a metà settembre accoglieremo in residenza un/a fotografo/a proveniente dalla Mongolia nell’ambito del progetto SMArt (www.sustainablemountainart.ch), promosso dalla Fondazione vallesana per lo sviluppo sostenibile delle regioni di montagna FDDM e sostenuto dalla DSC (Direzione dello sviluppo e della cooperazione del Dipartimento degli affari esteri). È stato il Verzasca Foto Festival a contattarci per una collaborazione, che abbiamo accolto con entusiasmo! È un progetto completamente diverso questo, ma che rientra appieno nei nostri obiettivi, ossia quello di collegare regioni tra di loro, di essere parte integrante di eventi di respiro sovraregionale. Questa sarà una vera e propria nuova sfida.
Siamo anche già in pieni preparativi per la Festa danzante, che si terrà il 15 e 16 maggio 2020. Sarà questa la nostra ottava edizione, incentrata sul tema “Il corpo che suona”. Per la prossima edizione abbiamo aggiunto una serata, ossia il venerdì 15 maggio, con la proiezione di un film accompagnata da una performance. Questa serata supplementare è organizzata in collaborazione con I Film di Devon House. Insomma, ci stiamo espandendo!
Sto riflettendo inoltre sulla possibilità di organizzare eventualmente un altro evento di danza nel tardo autunno 2020. Per questo, inizio gennaio andrò all’apertura del festival di danza “Hivers de danses” a Neuchâtel, che per la serata di apertura presenta due compagnie che potrebbero essere interessanti per noi. Cerchiamo in particolare spettacoli di danza contemporanea di facile lettura, ideali per un vasto pubblico e che, come Trophée invitato nell’autunno del 2018 in Praderia, possano essere presentati in qualsiasi spazio, senza la costruzione di scena e complesse – nonché costose – strutture tecniche.
Ti ritrovi nella definizione di “personaggio culturale dell’anno”?
La nostra valle ha la fortuna di contare sull’operato di numerosi “personaggi culturali”, che per quest’anno sia stata scelta io, mi lusinga e mi fa naturalmente molto piacere, è una conferma che le attività che organizzo, con riverbero e la Festa danzante o per le quali sono attiva, sono apprezzate. Gli eventi organizzati nel 2019, benché soltanto due, sono stati eventi molto importanti e sono la conseguenza del lavoro svolto negli anni passati. Certo, lo spettacolo WALLS della compagnie Linga di Pully (Losanna) ha rivestito particolare importanza: era la prima volta che organizzavamo uno spettacolo di tale portata non legato a un festival o a un evento di portata nazionale. Le sfide per l’organizzazione di una manifestazione di questo genere sono tantissime, l’impegno a livello di lavoro e finanziario enorme: benché sia guidata in particolare da un forte spirito di condivisione, essere nominata dal giornale online Il Bernina “personaggio culturale dell’anno” lo sento come un grande riconoscimento pubblico e ne sono estremamente grata e mi motiva a continuare su questa strada!
A cura di Marco Travaglia