La Sassalbo saluta Capitan Dorizzi

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Dopo 7 anni di onorata carriera alla guida della Sassalbo, Capitan Ilario Dorizzi, uno dei primi a credere e a mettersi a disposizione di chi ha portato in Valposchiavo la Sassalbo, appende il cappello al chiodo e lascia spazio alle nuove leve.

Con il ritiro di Capitan Dorizzi se ne va un pezzo della storia recente della Sassalbo. C’era già Ilario al fianco del rosso natante durante quella traversata dello scafo da Grenchen a Poschiavo, c’era già Ilario durante la prima messa in acqua al porto da l’Acqua dal Zofric e c’è sempre stato Ilario in questi primi 7 anni di turni alle crociere e alle uscite private. Il prossimo maggio, alla ripartenza della navigazione, si sentirà la sua mancanza!

Il Bernina ha voluto rendere omaggio a Ilario Dorizzi con un’intervista. 

Ilario, come mai hai deciso di rinunciare al ruolo di Capitano?
La mia decisione è nata dalla consapevolezza di essere arrivato ormai ad una certa età [Ilario ha 75 anni, Ndr] e che prima o poi bisogna lasciare spazio ai giovani. E poi, come dire, a volte meglio lasciare in gloria, concludere in bellezza, con un curriculum immacolato, che sentirsi magari dire che è meglio che tu smetta, no?
A parte gli scherzi, sono convintissimo della mia scelta, nessun rammarico. Mi sono goduto appieno ogni giorni di questi 7 anni a fare il Capitano, adesso mandiamo avanti i più giovani.

Come sono stati questi tuoi anni alla guida della Sassalbo?
Ribadisco, sono stati 7 anni fantastici, dopo ogni uscita che ho fatto un’emozione che non si può descrivere. Ogni volta che vai in acqua vedi qualcosa di nuovo e io in questi sette anni ho visto tante di quelle cose, cose che anche se ho 75 anni non avevo mai visto prima. E’ stato qualcosa di grandioso.

Ricordi in modo particolare qualche episodio?
Qualche estate fa, prima dell’avvento del Covid, sono uscito con la Sassalbo e c’erano in crociera i genitori con i bambini. Ad un certo punto arriva questo bambino al mio fianco durante la navigazione e comincia a farmi delle domande; io lo metto sulla mia sedia per fargli vedere meglio e lui tutto felice e interessato continua ad interrogarmi. Dopo un po’ mi dice che vuole andare a bere qualcosa e mi saluta, ma prima di andare si volta e mi fa: “Mi dimenticavo di dirti di avvertirmi quando arrivi verso il porto, così posso venire ad aiutarti… “. Momenti impagabili.

Un altro ricordo è legato a un anno in cui da Coira arrivavano con corriere da 40 persone a visitare Poschiavo e a fare il giro sul lago. Un giorno il responsabile di queste gite, da St. Moritz, mi contatta perché avevamo avvisato che il giro non era possibile per il forte vento. Lui, che a St. Moritz non sentiva vento, si lamentava: voleva farlo a tutti i costi.  Al suo arrivo, seduti in riva al lago, si rende conto delle onde che c’erano e mi dice: “Se li mettevamo dentro qua… “.

Hai qualche consiglio, se non lo hai già fatto, da dare agli “Amici del Lago” per migliorarsi ancora di più nel prossimo futuro?
Se devo sceglierne uno, vorrei più che altro augurare al comitato di non demordere per la creazione di un porto a Miralago. Magari proprio in questo periodo di lavori, chi di dovere potrebbe farci un pensiero serio.

Infine, qualche augurio speciale alla sua Sassalbo?
Un grandissimo augurio, soprattutto di trovare per l’avvenire tanti nuovi capitani, aiuto capitani e marinai.
E che ci siano sempre due metri di acqua sotto la barca…


A cura di Ivan Falcinella

Ivan Falcinella
Membro della redazione

3 COMMENTI

  1. Caro Ilario,
    Auguro a te e alla tua cara moglie un futuro ricco di salute e serenità.
    Mi dispiace non vederti più come capitano sulla Sassalbo, però voglio ricordare sempre il tuo grande esempio! Tu ci hai insegnato che quando si ha un sogno nel cassetto, non importa l’età, ma quel cassetto va aperto!
    Grazie del tuo grande insegnamento.
    Un caro saluto a quella splendida persona che è al tuo fianco.
    Con grande affetto e ammirazione
    Denise Branchi-Luminati