“Un centro solo per manifestazioni culturali non è attualmente finanziabile”

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Nelle scorse settimane si è riaccesa la discussione in merito alla costruzione di un centro culturale a Poschiavo con pareri favorevoli e contrari. Il Bernina, a questo riguardo, ha pubblicato un sondaggio attraverso il quale ha chiesto ai propri lettori: “Poschiavo ha bisogno di un centro culturale comunale?”. Il “Sì” ha vinto con il 53% delle preferenze (88 Voti), seguito da “E’ più bello sfruttare gli spazi che offre il paese” (31%, 51 voti); il “No” ha totalizzato 28 voti (17%). A questo riguardo abbiamo chiesto un parere a Renato Isepponi, consigliere comunale con la delega a “Educazione, cultura, socialità e sanità”.

 

Qual è la sua opinione riguardo la discussione in merito alla costruzione di un centro culturale a Poschiavo?
L’attenzione dei lettori e la partecipazione al sondaggio proposto dal vostro giornale mettono in evidenza l’interesse della popolazione alla vita culturale valligiana. Allo stesso tempo evidenzia la carenza di una struttura pubblica pensata per eventi culturali con una grande affluenza di pubblico e per certe attività che necessitano di prove regolari prima della manifestazione vera e propria. Interessante è constatare che alcuni promotori di cultura locale si sono attivati aprendo degli spazi privati per manifestazioni pubbliche e per certe tipologie di eventi, tale scelta si è dimostrata azzeccata. Osservo che c’è molta vivacità culturale, e questa vivacità la interpreto come un indicatore positivo, sinonimo di coinvolgimento attivo e responsabile della popolazione.

Quali sarebbero i pro e i contro di tale scelta?
Le strutture pubbliche hanno un costo d’investimento e un costo di gestione annuale. Per investire e mantenere queste strutture il Comune deve avere delle entrate sufficienti e regolari. Inoltre le strutture o le offerte dell’ente pubblico devono stare in relazione con le esigenze della popolazione e quelle finanziarie. Le condizioni e le condivisioni non sono sempre date a causa dell’andamento economico generale e dagli umori politici locali. Se la questione degli spazi è risolta in modo privato, il Comune ha a disposizione una soluzione che non lo impegna più di tanto.

Alcuni hanno ipotizzato che la sede attuale del CTL potrebbe diventare sede di un centro culturale

Il Comune sta facendo delle valutazioni in tal senso?
Il Consiglio comunale, in tutti gli ambiti, valuta periodicamente le necessità, gli adeguamenti delle infrastrutture comunali e i nuovi investimenti. Indica delle priorità in base alle necessità e alle possibilità finanziarie del Comune. Dal mio punto di vista un centro culturale solo per manifestazioni culturali non è attualmente finanziabile, a meno che questi spazi non riescano a risolvere anche altre esigenze pubbliche, raggiungendo un’occupazione giornaliera dell’80%.

Ammesso che nei prossimi mesi il Comune decidesse a favore, si potrebbero eventualmente stimare i tempi di realizzazione e gli iter di tale opera?
Un discorso del genere al momento è prematuro, da un punto di vista finanziario non ci sono le risorse, manca un progetto concreto con un concetto degli spazi e delle necessità. Senza una sfera di cristallo che predice il futuro ogni affermazione è azzardata, ma sarei lieto e ben disposto a lasciarmi stupire…


A cura di Marco Travaglia

Marco Travaglia
Caporedattore e membro della Direzione