Farina 100% Bio Valposchiavo, un prodotto che necessita di sostegno

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Nel primo pomeriggio di martedì 6 marzo, i membri della Società Cooperativa Campicoltura Valposchiavo si sono incontrati per discutere il resoconto del 2017. Il comitato, composto da Reto Raselli (presidente), Silvio Rossi (cassiere), Thomas Compagnoni (attuario), Rosalie Aebi (coordinatrice) e Luigi Giuliani (responsabile macchine), ha presentato i dati relativi all’anno appena trascorso. I soci hanno prodotto 20 tonnellate di frumento, mentre la produzione di grano saraceno – quest’ultima dipendente anche dalla richiesta – ha raggiunto i 1500 kg. La novità per il 2018 sarà invece rappresentata dalla produzione di farina di segale.

Tema principale della riunione è però risultata la preoccupazione per il futuro del grano biologico, all’origine della farina 100% Valposchiavo, un prodotto predestinato all’utilizzo da parte di ristoratori e panettieri, specie in una valle che di questo marchio ha fatto un vero e proprio cavallo di battaglia nel contrastato settore turistico nazionale.

Le cifre parlano purtroppo un’altra lingua. Al momento, sono ancora in pochi a far capo a questa offerta. Si spera ora che la farina di segale spinga le panetterie a confezionare “brasciadeli” utilizzando un prodotto a chilometro zero, e che anche i privati la acquistino (la farina è, ad esempio, in vendita presso il Caseificio/Latteria di Poschiavo).
La società ha poi annunciato di aver istituito un riconoscimento annuo al miglior cliente, ovvero, a chi ha comperato il maggior quantitativo di farina: il premio, per il 2017, va all’Albergo Raselli.


Selena Raselli