Giovanni Jochum podestà, la stabilità politica avrà un ruolo cruciale

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Le votazioni odierne hanno sancito il cambiamento; non solo dopo 8 anni lascia la carica Alessandra Della Vedova, ma dopo quasi ottant’anni, come ricordava Mario A. Tempini in un recente editoriale, il PDC non è più al governo di Poschiavo.

Difficile ridurre ai minimi termini i fattori che hanno determinato questo risultato che, per stessa ammissione di Alessandro Della Vedova, è stato piuttosto pesante: è verosimile, però, che i votanti siano stati influenzati dalle ultime cronache politiche. Da una parte le operazioni, non fortunate, di Alessandro Della Vedova (vedasi per esempio il Centro Tecnologico del Legno e l’Accademia Marchesi) e dall’altra la repentina ascesa politica di Giovanni Jochum, uscito trionfante dalle ultime votazioni in Gran Consiglio.

E’ probabile, infatti, che questo risultato lo abbia investito di quella particolare aurea che è tipica del leader, al quale, d’istinto, fino a prova contraria, riconosciamo dei particolari valori e capacità. E’ forse anche vero, come abbiamo detto all’inizio, che la maggioranza abbia avvertito la necessità di un cambiamento. Giovanni Jochum è chiamato quindi al non facile compito di interpretare ed esaudire i desideri degli elettori, reduci da una campagna elettorale che, di fatto, ha incentrato la contesa sulla preferenza personale dei candidati piuttosto che su un vero e proprio programma.

Su questo scontro tra figure si è divertita la famigerata Banda Bassotti, che ha provato a contrapporre “il terzo incomodo”, il poco noto cantante colombiano di salsa Ricardo Builes, apparso e scomparso, dopo un solo album, alla fine degli anni ’80. Meno satirico e più politico, invece, il volantino A4, dichiaratamente pro Jochum, apparso un po’ su tutto il territorio comunale e firmato da indomiti “Cittadini liberi”.

 

Satira a parte, la prova cruciale che il nuovo podestà dovrà affrontare riguarderà la tenuta politica dei due gremii politici: la sconfitta del PDC, infatti, potrebbe creare dei dissapori tra le due fazioni e portare degli squilibri alle vere o presunte alleanze. La stabilità politica, insomma, potrebbe essere il primo tassello da ricomporre dopo l’insediamento in casa comunale di Giovanni Jochum.

Il rebus a cui i politici dovranno trovare una soluzione riguarda anche il mancato sostegno del PDC al proprio candidato. Per stessa ammissione dell’ex podestà all’Ats, “si tratta di un dato politico che mostra responsabilità anche dalla base del partito, i cui elettori non mi hanno sostenuto, dato che dovrà essere occasione per riflessioni future”. Un segnale da interpretare come una sfiducia verso Alessandro Della Vedova? E’ verosimile, ma solo il tempo potrà dirci se le aspettative riposte in Giovanni Jochum saranno ripagate.


Marco Travaglia

Marco Travaglia
Caporedattore e membro della Direzione

1 COMMENTO

  1. ah, finalmente! Da tantissimo tempo mi aspettavo “stablità politica”.
    Cosa sono mai; problemi quali l’indebitamento, lo spopolamento, lo smaltimento dei rifiuti, il traffico, la pianificazione, il futuro del Comune e bazzecole simili…
    Abbiamo finalmente un leader; al quale, d’istinto, fino a prova contraria, riconosciamo dei particolari valori e capacità. Che lavori in pace.