La mostra temporanea riunisce una ventina di capolavori provenienti dalla raccolta del collezionista d’arte Bruno Stefanini (1924–2018) di Winterthur, oggi custodita dalla Fondazione per l’arte, la cultura e la storia (SKKG), da lui istituita nel 1980. Figlio di un immigrato italiano e di una cittadina svizzera, Stefanini costruì una notevole fortuna come imprenditore edile e immobiliare, investendo — a partire dagli anni Settanta — una considerevole parte delle sue risorse nella creazione di una delle più importanti collezioni d’arte della Svizzera, frutto di passione, rigore e senso patriottico.
In dialogo con l’orizzonte cronologico della mostra permanente del Museo d’Arte Casa Console, opere straordinarie di Robert Zünd, Rudolf Koller, Ferdinand Hodler, Félix Vallotton e Giovanni Giacometti testimoniano l’ampiezza delle possibilità storiche e stilistiche dell’arte svizzera tra gli anni Quaranta dell’Ottocento e i primi decenni del Novecento, dal Romanticismo al primo Modernismo. Accanto a questi, sorprendono i dipinti di Karl Girardet, François-Louis-David Bocion, Hans Beat Wieland e Rudolf Urech, che contribuiscono a ricreare un’atmosfera suggestiva e a ripercorrere con ampie tappe l’evoluzione della pittura svizzera.
Per la prima volta vengono inoltre presentate cinque figure simboliste di notevoli dimensioni dimensioni, realizzate tra il 1910 e il 1921: protagonisti la cui fisicità e condizione emotiva spaziano dal sentimento di fusione con la natura alla tensione nervosa. Di Hodler colpisce in particolare il toccante ritratto della morente Augustine Dupin, da lui stesso datato 13 novembre 1909.
Un tocco di colore locale è dato da due vedute invernali della Bregaglia di Giovanni Giacometti: una del 1909, dalla densa atmosfera, e una del 1905/06, caratterizzata da tonalità luminose. Ad esse si affianca una drammatica veduta del ghiacciaio del Morteratsch, dipinta da Hans Beat Wieland nel 1909. Altri paesaggi, come la Raccolta del grano di Robert Zünd o la Mucca smarrita nella neve di Rudolf Koller, creano un raffinato dialogo con le opere della collezione Casa Console, evocando stagioni, climi e atmosfere diverse. L’orientalismo è rappresentato dal Cairo di Karl Girardet, mentre la suggestione delle terre nordiche rivive nel dipinto Erling Jarl nel pack di Wieland.
La mostra, curata da Gian Casper Bott e coordinata da Moreno Raselli, sarà accompagnata da un ricco programma di eventi collaterali dedicati alla figura di Bruno Stefanini. Tra questi, la presentazione dei suoi diari, editi nel 2024, con l’intervento di Vincenzo Todisco, e la proiezione del documentario Die Hinterlassenschaft des Bruno Stefanini (L’eredità di Bruno Stefanini, 2025), alla presenza del regista Thomas Haemmerli, che condividerà le proprie riflessioni sul collezionista.
Il museo è aperto giornalmente dalle 11:00 alle 16:00 eccetto il lunedì. Per maggiori informazioni info@museocasaconsole.ch Tel. +41 81 844 00 40