L’incontro, promosso dalla Regione Bernina, ha visto la partecipazione di cittadine e cittadini, rappresentanti istituzionali e chi ha contribuito al proporre iniziative per il progetto.
Dopo il saluto iniziale del podestà di Poschiavo Giovanni Jochum, hanno preso la parola i tre relatori. Kristin Bonderer, in rappresentanza dell’Ufficio cantonale dell’economia e del turismo, ha illustrato la cornice legale e finanziaria della Nuova politica regionale (NPR), in particolare illustrando i casi di possibile cofinanziamento per i progetti orientati al valore aggiunto regionale e all’innovazione intersettoriale. Il valore aggiunto, così come disponibilità di un capitale di partenza sono condizioni necessarie per la presentazione di un progetto, così come aver elaborato una concreta strategia di realizzazione.
Francesco Vassella, direttore della Regione Bernina, ha ripercorso per il pubblico le tappe che hanno portato alla definizione della strategia: un percorso avviato nel 2023 con incontri e workshop tematici, che ha coinvolto Comuni, associazioni e gruppi d’interesse. Ora, il documento “Spazio vitale” è stato approvato dalla Conferenza dei Sindaci nell’autunno 2023 e rappresenta il fondamento per l’attività di coordinamento e sviluppo fino al 2027. L’intero documento è consultabile online premendo qui.
Infine Daniel Fischer, esperto di governance territoriale, ha presentato la proposta di un “Centro di competenza per lo sviluppo regionale”, immaginato come struttura operativa leggera, condivisa dai due Comuni e capace di integrare le risorse esistenti – da Valposchiavo Turismo al Polo Poschiavo – per evitare duplicazioni e migliorare l’efficacia dei progetti.
Più che una semplice raccolta di buoni propositi, la strategia presentata mercoledì sera riflette una consapevolezza maturata in questi diversi anni di lavoro: lo sviluppo territoriale non può più essere inteso come somma di singoli interventi settoriali. La strategia che è stata presentata, prende a sua volta le mosse dalla “Visione 2024” definita nel progetto Smart Valley Bio e si è sviluppata con un approccio partecipativo nel corso del 2023, coinvolgendo i due Comuni, le imprese locali, le associazioni, i cittadini e otto gruppi d’interesse (agricoltura, economia, turismo, formazione, sanità, tempo libero, governance, ambiente), integrati poi in sei temi trasversali come digitalizzazione e qualità della vita.
Frutto di 81 attività progettuali monitorate in modo sistematico nel quadriennio, il piano è pensato non come documento astratto ma come strumento concreto di attuazione, inserito nel quadro della nuova politica regionale (NPR) e sottoposto a una regia pubblica che punta alla sostenibilità economica, sociale e ambientale. Che cosa significa questo? L’esperienza ha mostrato che i problemi – e le soluzioni – non stanno mai da una parte sola. Per rendere l’idea, se non funziona l’ospedale, si fa fatica ad attrarre famiglie. Se non ci sono bambini, calano gli iscritti alla scuola. Se il trasporto pubblico non raggiunge il centro sanitario, gli anziani restano isolati. Se manca personale qualificato, anche un progetto innovativo in agricoltura rischia di non decollare.
È proprio questo il nodo affrontato dal piano “Spazio vitale”: tenere insieme ciò che la gestione ordinaria spesso separa. La visione interconnessa si riflette nelle otto sottostrategie per settori e nei temi trasversali che abbiamo detto. Ma è soprattutto nei progetti che questa logica prende forma.
Un esempio, dopo quello accennato brevemente riguardo al Centro medico Valposchiavo, è il rafforzamento del trasporto pubblico: più corse, nuove fermate, collegamenti mirati (come quello con il CSVP) non servono solo alla mobilità, ma rendono più equa l’accessibilità ai servizi e migliorano la vita quotidiana di chi in valle non guida o non può permettersi l’auto.
Anche l’agricoltura, spesso percepita come settore a sé stante, entra nella strategia in modo trasversale: è cultura, paesaggio, economia, socialità. Il progetto per spiegare il ruolo dell’agricoltura alla popolazione, in particolare ai giovani e ai Pus’ciavin in bulgia, non serve a vendere più prodotti, ma a rinsaldare il legame con il territorio.
Infine, l’idea di una governance semplificata e trasparente, che metta insieme risorse oggi frammentate in tre o più enti, non risponde solo a esigenze amministrative. Serve a liberare energie, ad avere interlocutori chiari, a progettare insieme. È il tentativo di dare alla Valposchiavo una regia unitaria per pensarsi come sistema – non nel senso di qualcosa di chiuso, ma come insieme che funziona solo se le sue parti si tengono fra loro connesse.
La presentazione si è chiusa con un invito alla partecipazione e al monitoraggio continuo. L’obiettivo – dichiarato e misurabile – è ambizioso: realizzare circa l’80% delle 85 proposte che si sono messe in elenco e porre le basi per una nuova strategia 2028–2031.
 
        
     
    
 
                
                     
            
            
            
            
            
            
             
            
            
            
            
            
            
             
                
                     
                
                    