Il modello sanitario integrato della Valposchiavo forse non resterà una particolarità locale, ma potrebbe diventare riferimento strutturale per tutto il Cantone dei Grigioni. È quanto emerso dalla visita ufficiale al CSVP del Dipartimento di giustizia, sicurezza e sanità, guidato dal Consigliere di Stato Peter Peyer, che ha annunciato la volontà di rendere questo sistema una regola cantonale nei prossimi cinque anni.
Si è svolta oggi la visita ufficiale della delegazione del Dipartimento di giustizia, sicurezza e sanità del Canton Grigioni al Centro sanitario Valposchiavo (CSVP). A guidare la delegazione il Consigliere di Stato e direttore del Dipartimento, Peter Peyer, accompagnato dal segretario generale Hans Peter Risch, dal capo uscente dell’Ufficio dell’igiene pubblica Rudolf Leuthold insieme alla nuova responsabile Sandra B. Stöckenius, dal medico cantonale Marina Jamnicki e dall’incaricata per la comunicazione del Dipartimento Laura Bernasconi.
La delegazione è stata accolta alle 10 dal presidente del Consiglio di Fondazione, Giovanni Jochum, insieme alla presidente del Comitato del Consiglio di Fondazione, Fabiola Monigatti, alla Direzione del CSVP ad altri rappresentanti della struttura sanitaria e del personale medico. La mattinata è proseguita con un tour guidato degli spazi del Centro sanitario, durante il quale sono stati presentati ai rappresentanti cantonali i diversi servizi integrati, per concludersi alle 14 con una breve conferenza stampa.
Intervenendo dopo il sopralluogo, Peter Peyer ha dichiarato: «Ogni due anni facciamo questa visita in tutti gli ospedali dei Grigioni: è molto importante sentire quali sono le preoccupazioni e le sfide nei diversi ospedali, soprattutto quelli piccoli come Valposchiavo, Val Bregaglia e Val Monastero che sono anche modello per tutto il cantone».
Rispondendo alla domanda de Il Bernina sul ruolo delle piccole realtà nella riorganizzazione sanitaria dei Grigioni, Peyer ha affermato: «Ci sono ospedali molto diversi nel cantone. Grandi come quello di Coira e quelli piccoli che sono molto importanti per la medicina di base». Ha precisato poi che la gestione integrata delle cure sarà oggetto di indirizzo politico: «Ora crediamo sarà il caso di normare questo tipo di modello, non più sotto forma di raccomandazione ma di regola per tutto il cantone. Gli ospedali che non funzionano con questo sistema potrebbero doversi adeguare nei prossimi 5 anni». Nel corso della risposta ha inoltre sottolineato che senza il contributo del personale frontaliero la medicina decentrata nelle valli periferiche non potrebbe funzionare.
Validazione medica e operativa del modello
Sulla qualità del modello è intervenuta anche il medico cantonale Marina Jamnicki, dichiarando: «Il modello della Valposchiavo è assolutamente positivo; funziona meglio il centro dove raggruppare tutte le prestazioni insieme. E si può riscontrare che in questi casi la qualità medica scientifica è più alta».
Dal fronte operativo Giovanni Jochum ha confermato la praticità del sistema: «Siamo una realtà molto piccola, non possiamo pensare di avere uno sviluppo di medicina specialistica ma possiamo portare gli specialisti in valle in modo che non sia il paziente a doversi spostare. Questo funziona e funziona molto bene».
 
        
     
    
 
                
                     
            
            
            
            
            
            
             
            
            
            
            
            
            
             
                
                     
                
                    