Abitazioni: approvato solo in parte il postulato di PoschiavoViva

Durante la seduta di Giunta comunale di lunedì 16 giugno, uno dei temi più discussi all’ordine del giorno è stato il postulato presentato da PoschiavoViva, intitolato “Abitare a Poschiavo: oggi e domani”.
18.06.2025
3 min
Una sala riunioni con tavoli disposti in cerchio. Diverse persone sono sedute, alcune parlano mentre altre ascoltano. Sullo sfondo si vedono una scala di legno e una mappa appesa al muro.

Un documento articolato, depositato il 5 maggio scorso da Carlo Vassella, che proponeva una valutazione a tutto campo della situazione abitativa nel Comune.

Il postulato chiedeva al Consiglio comunale di analizzare disponibilità e accessibilità degli alloggi, esigenze della popolazione residente e dei potenziali nuovi abitanti – come giovani famiglie, lavoratori frontalieri e anziani – e di elaborare misure concrete per migliorare l’offerta abitativa, anche nell’ottica del place branding e del rilancio dell’economia locale. Tra le proposte, anche l’istituzione di uno sportello virtuale per facilitare il trasferimento nel Comune.

La posizione dell’Esecutivo

Già durante la seduta del 13 maggio, l’Esecutivo aveva esaminato in dettaglio il postulato, ritenendolo però non rilevante. “A Poschiavo non si può parlare di penuria di abitazioni,” si legge nella presa di posizione. Con un 2,5% di abitazioni sfitte, il Comune non rispecchia le difficoltà di altre regioni turistiche come l’Alta Engadina. Il parco immobiliare locale, pur datato e in parte non conforme agli standard moderni, non giustificherebbe – secondo il Consiglio – un intervento diretto sul mercato degli affitti, anche per via della scarsa redditività delle ristrutturazioni.

Sul fronte frontalieri e nuova legge italiana sulla doppia imposizione, il Consiglio si è espresso con cautela: l’impatto è ancora troppo incerto e speculativo per giustificare un’azione concreta.

Infine, è stato sottolineato come il Comune stia già lavorando all’attrattività del territorio con politiche fiscali vantaggiose, iniziative come 100% Valposchiavo, il premio Wakker e la visibilità mediatica positiva ricevuta negli ultimi anni.

Il confronto in Giunta

Durante la discussione, Carlo Vassella ha espresso forte disaccordo con il respingimento del postulato: Siamo stati liquidati come se il problema non esistesse – ha detto. Almeno il primo punto, l’analisi della situazione abitativa, merita di essere preso in considerazione.

Anche altri membri di PoschiavoViva, tra cui Paola Gianoli e Daniele Compagnoni, hanno ribadito che l’intento è prevenire futuri squilibri, non denunciare una crisi attuale. Abbiamo le condizioni ideali per attrarre persone – ha detto Vassella – affrontiamo il tema in modo serio e condiviso.

D’altro canto, il Podestà Giovanni Jochum ha ribadito che il postulato chiede un lavoro troppo esteso e indefinito per poter essere accolto nella sua forma originale: “Serve una valutazione più precisa su cosa si chiede al Consiglio comunale.”

Gabriela Menghini Inauen (UDC) ha sottolineato che, pur riconoscendo le buone intenzioni, “il postulato si basa su un problema che non c’è. Prima di cercare abitazioni per i lavoratori, dobbiamo creare i posti di lavoro.” Anche Gianluca Balzarolo (AdC) ha sostenuto la posizione del Consiglio: “Personalmente non saprei come sfruttare uno studio simile.”

A sostenere il postulato è stato invece Reto Capelli (PLD): Non è vero che non c’è un problema. Abbiamo molte case vecchie e non affittabili, che potrebbero non emergere nelle statistiche. E la questione frontalieri resta aperta – ha dichiarato.

L’esito della votazione

A chiudere il dibattito è stata la proposta di Daniele Compagnoni di riconoscere una rilevanza parziale al postulato, limitandone l’applicazione al solo primo punto, ovvero l’analisi dello stato abitativo sul territorio comunale. La proposta è stata approvata con 8 voti favorevoli, 7 contrari e 1 astenuto.

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