Una testimonianza viva: lettera aperta a Massimo Lardi

Nando Iseppi ringrazia Massimo Lardi per l’opera autobiografica recentemente pubblicata nei Quaderni grigionitaliani, riconoscendone valore narrativo e profondità, e offre un rilievo costruttivo sul rapporto tra racconto e riflessione politico-filosofica.
07.11.2025
2 min
Tipografia di una macchina da scrivere con la scritta "Lettera aperta" su un foglio.

Caro Massimo,

ho appena finito di leggere, come sempre con piacere e profitto, la terza e ultima puntata dei tuoi Ricordi* uscita nei Quaderni. Ho letto d’un fiato anche questa parte, forse troppo in fretta. Gli argomenti toccati, i momenti salienti della tua vita lasciano un’impronta, rassicurano e scuotono, ogni passo sollecita a dialogare con l’autore – cosa che faccio e che mi piacerebbe fare dal vivo –. Non sono questi richiami i segni di una buona composizione?

Tu sei riuscito a presentare crescita, sviluppo e maturazione del protagonista lungo il suo percorso, toccando situazioni reali e ideali, quotidianità e mentalità. Le ‘riflessioni’ intorno agli ideali, proposti nel confronto politico, economico e teologico, non fanno che ribadire ed esplicitare quanto più velatamente fa da sfondo, o meglio da fondamento, ai tuoi racconti. Questi inserti, che ho letto come postille o glossario alla tua opera letteraria, si staccano dal resto per il linguaggio (più crudo) e l’umore (più cupo), ma non per questo meno validi; anzi, le note in margine ai tragici fatti passati e presenti fanno capire apertamente il fallimento di certe ideologie e di chi le ha sostenute. E come contraddirti?

Tuttavia, nella composizione letteraria il piano politico e filosofico porta a servirsi di un registro linguistico che non le appartiene, creando un inevitabile stacco stilistico e tematico. Per queste ragioni – senza nulla togliere alle tue considerazioni e convinzioni – avrei preferito leggere la discussione politico-filosofica in un capitolo o, meglio ancora, in un inserto a parte, come ha fatto U. Eco con il suo romanzo.

La narrazione ti è riuscita molto bene, scritta con il cuore e con buona memoria, sempre attenta a ricostruire fedelmente quei momenti che, riproposti in ottimi scatti, risultano molto fruibili e poetici. Non sto a dirti quali in particolare, perché sono tantissimi e tu, prima di me, avrai notato come ti sono usciti dalla penna.

A scanso di malintesi, ci tengo a sottolineare – del resto in tutte le tue opere – la buona tenuta del racconto, la vivacità dei personaggi, la poeticità dei paesaggi che conferiscono alla scrittura un tratto squisito, inconfondibile.

Complimenti e grazie per averci regalato questa bella testimonianza e per avermi ricordato tra i tuoi lettori.

Con viva cordialità

Nando

*Massimo Lardi, Sole e ombra di sempre. Ricordi e riflessioni, in Quaderni grigionitaliani, 4-2024, 1-2025 e 2-2025.

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