Naufragato il piano per salvare l'ospedale di Samedan

Il piano da quasi 51 milioni di franchi per salvare l'ospedale dell'Alta Engadina è naufragato. Per approvarlo serviva l'unanimità di tutti i comuni, ma in alcune assemblee la proposta è già stata bocciata. Due gli scenari futuri: moratoria concordataria o fallimento.
04.11.2025
2 min
Insegna dell'ospedale Engiadin'Ota con un grande striscione che invita a votare il 4 novembre. Il messaggio è evidenziato con un cuore verde.
"ogni voto conta". la scritta appesa all'entrata dell'ospedale dell'alta engadina esorta i cittadini a partecipare alle assemblee comunali per decidere il futuro della seconda struttura sanitaria più grande del canton grigioni.
© Keystone-ATS

Stasera gli aventi diritto di voto nei Comuni di Bever, Celerina, La Punt Chamues-ch, Madulain, Sils, Silvaplana e Zuoz erano chiamati a decidere sul futuro della struttura sanitaria, che oltre all'ospedale comprende anche, le case anziani, il servizio Spitex e il centro di consulenza per anziani e salute.

Il primo "no" è arrivato da Silvaplana, dove i voti contrari sono stati 74, i favorevoli 46. Anche Madulain ha bocciato il prolungamento degli accordi di prestazione per i prossimi due anni. Celerina ha invece approvato il credito 163 a 40.

Nelle ultime settimane le voci critiche si erano fatte sempre più forti. Dapprima dai partiti, UDC e PLR, e poi da alcuni municipi (Zuoz e Samedan e il consiglio comunale di St. Moritz) che hanno raccomandato agli aventi diritto di voto di dire "no" al credito ponte della durata di due anni.

Il finanziamento avrebbe concesso tempo alla struttura sanitaria di trovare una soluzione per il futuro. I quasi 51 milioni di franchi sarebbero stati necessari per mandare avanti il nosocomio per i prossimi due anni. A fine dicembre 2025 scadono infatti gli accordi di prestazione fra la Fondazione Sanitaria Alta Engadina e i comuni.

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