Prima che sia troppo tardi

20
3801
Fonte: www.treninodelbernina.com

La presente succinta esposizione vuole essere una traccia, un contributo iniziale finalizzato a valorizzare e a promuovere maggiormente il turismo sul nostro territorio.


Poschiavo – palcoscenico ideale per completare un’esperienza turistica unica con il Trenino Rosso del Bernina


Offerta turistica della Ferrovia Retica

In questi ultimi anni la strategia adottata dagli operatori della Ferrovia Retica per la vendita del prodotto Bernina Express ha riscontrato ampio successo. Il rispettivo marchio ha raggiunto un importante grado di notorietà e di immagine. Per emergere e per distinguersi hanno contribuito in modo determinate il patrimonio paesaggistico, la qualità dei servizi e l’identità culturale. Il viaggio con il Trenino Rosso permette di immergersi in una realtà capace di produrre esperienze ed emozioni uniche. Il percorso è stato valutato dal “National Geographic” uno dei dieci viaggi ferroviari più belli del mondo; dal 2008 fa parte del patrimonio UNESCO.

Soluzione attuale:

 

Visione del progetto
Sulla tratta Bernina, la Ferrovia Retica trasporta oltre un milione di passeggeri l’anno. Relativamente pochi quelli che si fermano a Poschiavo. Nelle discussioni legate ai limiti e alle opportunità del turismo locale questo dato di fatto genera spesso un certo malcontento.
La sfida?
Rendere maggiormente appetibile e attrattiva la fermata, convincere un numero maggiore di utenti a fermarsi, a scegliere Poschiavo come destinazione perché Poschiavo consenta alla storia e alle emozioni di prendere nuovamente vita. Insomma Poschiavo come Centro della Ferrovia del Bernina, della nostra Ferrovia, come palcoscenico ideale per perfezionare un’esperienza di viaggio unica e irripetibile.

Proposta per la soluzione futura:

 

Proposta
Creare uno spazio espositivo in prossimità della stazione di Poschiavo comprendente un’esposizione permanente con impianti audiovisivi proponenti tre tematiche: il periodo riguardante la costruzione della Ferrovia del Bernina, il percorso invernale e il percorso estivo. Inoltre un’infoteca con informazioni tecniche pertinenti all’impresa ferroviaria e uno spazio riservato alla vendita dei nostri prodotti. La visita viene accompagnata da una audioguida in diverse lingue. Il Centro della Ferrovia del Bernina permette così al visitatore di avvicinarsi in modo reale alla storia della Ferrovia del Bernina (v. per es.: “Gli operai del Bernina: storia sociale di un cantiere ferroviario”, 2010), di vivere e di gustare la tratta nelle rispettive stagioni, di scoprire meravigliosi panorami e tantissimi ulteriori dettagli… insomma di confrontarsi con saperi e sapori. Con possibilità di visitare il Borgo di Poschiavo o, tramite bus, di trasferirsi al lago o al viadotto.


Attuabilità

Per garantire la convergenza dei rispettivi interessi è necessaria una mirata ricognizione
dei vari aspetti compreso il coinvolgimento dei principali attori (Comune di Poschiavo,
Valposchiavo Turismo, Ferrovia Retica e altri). Per la realizzazione potrebbe entrare in
considerazione p.es. la sala ovest della ex struttura CTL.

Per promuovere un turismo integrato il progetto esposto utilizza come motore propulsore la situazione attuale. Si tratta di fermare a Poschiavo almeno una parte dell’utenza della Ferrovia Retica e non solo, proponendo la storia della linea del Bernina – una delle più grandi sfide dell’industria ferroviaria – e l’identità del nostro territorio. Un’opportunità unica per promuovere un turismo sostenibile e valorizzare il patrimonio culturale. Prima che sia troppo tardi o che lo faccia qualcun altro.


Luigi Badilatti

20 COMMENTI

  1. Se ci aspettiamo che la FR venga a cavarci le castagne dal fuoco, ho la netta impressione che abbiamo già perso il treno, per l’ennesima volta. La FR i suoi BERNINA Express li riempie già da anni, indipendentemente dai nostri progetti. Il comune di Davos anni fa ha deciso di puntare sullo sci di fondo ed ha messo mani al portafoglio, non mi risulta che la Fischer o la Rossignol abbiano costruito le piste di fondo per le gare di coppa del mondo a Davos, forse però mi sbaglio. A Lenzerheide si è puntato sul Biathlon. In Val Müstair si è deciso di sfruttare l’immagine di Dario Cologna e si è puntato sul Tour de Ski, si è dovuto fare in fretta, perché si sapeva che Dario non sarebbe durato una vita a quei livelli. In tutti questi progetti probabilmente ci sono stati anche contributi privati, è vero, qualche visionario ha fatto scoppiare la scintilla, ma l’ente pubblico ci ha dovuto mettere da suo. È inutile che si continui a sognare che qualche magnate privato venga a salvare la Valposchiavo. O ci crediamo, ed allora il Comune prende l’iniziativa, con il sostegno di tutte le forze politiche, oppure continuiamo a sognare per i prossimi cinquant’anni che la FR, o qualcun’altro, venga a risolvere i nostri problemi.

    • Se penso che il comune di Scuol di circa duemila abitanti, in un periodo di ristagno dello sviluppo turistico, ha investito cinquanta milioni di franchi (50) nell’ampliamento dell’area sciistica Motta Naluns, ma in particolare nella costruzione di una struttura termale moderna come i Bogn Engiadina, allora credo che il ragionamento di Sandro Cortesi sia corretto. Aiutati che il ciel ti aiuta.

  2. Complimenti Luigi l’idea è molto interessante. Mi rallegra il fatto che un progetto simile sia già stato studiato e pronto in Comune, questo faciliterà il compito al gruppo di lavoro. Ritengo che non ci si debba appoggiare troppo sul Comune, non penso abbia la forza finanziaria per affrontare da capofila questo progetto. ( preventivo 2019 : avanzi poco sopra i 2 milioni, investimenti previsti oltre i 4 milioni) La parte del leone dovrà farla la FR e serviranno pure investitori privati.
    Saluti e auguri

    • Buongiorno Reto
      Che io e te si abbia una visione diametralmente opposta della politica non è una novità. Tuttavia ti prego di non essere approssimativo nelle argomentazioni. Il preventivo 2019 prevede un avanzo (utile) pari a 469’741.00 Fr. (vedi dati ufficiali sul sito del Comune http://poschiavo.ch/it/component/jifile/download/YWRjOGNjZThkNDFjYjU3Yjc0OGI3MDU0MTc3Zjk0NDQ=/preventivo-2019-pdf).

      Ti sarei quindi grato se spiegassi ai lettori da dove hai preso i 2 milioni di avanzo da te citati.

      Per la cronaca: l’avanzo 2018 a preventivo era pari a 96’198.00 Fr. Il consuntivo consolidato sono ragionevolmente certo che sarà ben più alto. Aspettiamo comunque maggio per le conferme.

      Che fa stato, comunque, non è tanto l’avanzo in se, quanto il Cash Flow, che notoriamente serve a finanziare gli investimenti. Ergo: più risorse non preventivate verosimilmente a disposizione del Comune provenienti dal 2018, maggiore libertà finanziaria da parte del Comune stesso, che sono certo potranno essere investite meglio che solo per avere strade dorate.

      Senza rancore Reto, ma solo per avere quadro preciso della situazione.
      Buona giornata

      • Ahi, ahi,…la discussione e i fatti reali non solo finanziari; mi pare non siano di buon auspicio per una semplice/felice riuscita dell‘idea. Pubblico e privato assieme (di nuovo, tanto privato), non funzionerà! Troppi interessi, tanti costi e poco profitto. Vogliamo veramente turismo da „toccata e fuggi“? Io, punterei più su aziende e nuovi posti di lavoro (certamente nulla di facile, anche questo).

      • Buonasera Alessandro
        era solo un contributo alla discussione, la visione politica centra poco. Non essendo uno specialista di finanze ho cercato di rimanere sul semplice. Ho arrotondato le cifre per facilitare la comprensione e non volevo usare inglesismi. L’avanzo messo in relazione agli investimenti era chiaramente il Cash Flow ( avanzo prima degli ammortamenti) dunque 2 milioni arrotondati sono questi e sono i soldi a disposizione per gli investimenti 2019. Gli investimenti previsti sono in realtà 5,2 milioni ma di solito si realizza ca. un milione in meno ed ecco i 4 milioni arrotondati. La differenza ( 2 milioni) sono i soldi che bisogna prestare dalle banche per poter finanziare questi investimenti. L’indebitamento del Comune supera già ora i 10 milioni. Questo per spiegare che la situazione finanziaria è si migliorata ma non mi sembra rosea.
        Cordiali saluti

  3. L’idea di Luigi Badilatti è interessante. Se mira a sedurre parte della fiumana di viaggiatori del Bernina Express a fermarsi a Poschiavo sono però necessarie alcune riflessioni.

    Per buona parte dei passeggeri in arrivo con il treno la destinazione è Tirano. In passato i turisti si fermavano anche a Poschiavo e a Le Prese, un’attività di marketing discutibile da parte della FR ha cambiato le carte in tavola, in nostro sfavore. Confrontati a più riprese con questa problematica, i vertici della FR hanno risposto che sta agli operatori valposchiavini essere creativi e proporre offerte convincenti. L’idea di uno spazio espositivo innovativo sembra avere le caratteristiche richieste.
    Una valutazione attenta della situazione ci dice che i passeggeri in arrivo con il treno sono turisti di giornata (più dell’80%), e che spesso fanno uno dei tragitti di andata o di ritorno in pullman. È inoltre importante sapere che buona parte di questi viaggiatori di giornata si muovono in gruppo, commissionati da agenzie o imprese di traporto di vario tipo. Il tempo di soggiorno a Poschiavo dei potenziali clienti è limitato, forse non sufficiente per visitare sia a uno spazio espositivo, sia a un ristorante o uno dei nostri negozi. Il progetto in parola, che ritengo molto stimolante, deve pertanto fare parte di un’offerta più articolata, che comprenda almeno un pernottamento, o un periodo di vacanza. Ecco, queste sono le cose da discutere con la FR.

    A chi il calcio d’inizio?

    • Mumbe mumble…si prospetta una partita con almeno 17 squadre in campo; gestione tutt‘altro che semplice. Il tipo di turista che viaggia oggi con la FR; quanto è disposto a spendere (se già vuol fare il tragitto in una giornata)? Questo spazio espositivo dovrebbe comprendere un ristorante. Chi camminerebbe in paese per pranzare? Più ci penso, più…

  4. Buona idea. Talmente buona, che mi chiedo perché non sia già stata realizzata. La ferrovia, il Cantone, il Comune, le varie associazioni (turismo, altri musei in Valle, regione, la solita repower, ghiacciai e marmitte, di tutto e di più…), dovrebbero avere interesse alla promozione di prodotti e servizi attraverso un simile canale, ad una piattaforma come descritta e contenuta nei vari articoli pubblicati. In Alto Adige esistono molteplici esempi simili che si potrebbero copiare; tutti supportati (finanziati) dall’ente pubblico. Per Poschiavo, progetto difficile da realizzare, forse per il numero elevato e svariato di interessi e (come sempre, sopratutto quando le casse piangono) per questioni finanziarie. Forse questo il motivo perché nessuno non lo abbia ancora messo in pratica. Se ci ripenso, non mi pare sia un’idea molto “innovativa”; tutte le parti che potrebbero trarne profitto (di immagine, anzitutto), si muovono in modo autonomo e forse é giusto che sia così. Mettere tanti prodotti diversi tra di loro in una pentola, non garantisce un buon risultato sul piatto (anche se fosse 100% Valposchiavo). il tribunale distrettuale deciderà a chi andrà la struttura del CTL (chissà per quanto tempo dovrà sopportare questo nomignolo…) e non penso che sia una cosetta da poco. Nel frattempo, perché non pensare anche ad altre varianti che possano creare/portare nuovi posti di lavoro in valle. La struttura del CTL di fondo sarebbe destinata ad uno scopo “industriale”. A idee nel campo innovativo, ditte giovani che impieghino giovani.

    • Buongiorno Signor Pedrazzi
      La politica c‘era arrivata eccome, e più di un anno e mezzo fa. Il Comune di Poschiavo, a tal proposito, aveva costituito un gruppo di lavoro ristretto, sotto l‘egida del cancelliere di Poschiavo, in cui un ruolo non secondario fu giocato proprio dall‘Associazione turistica locale attraverso il suo direttore. La Ferrovia Retica, per bocca del suo CEO, quindi non di una persona qualunque, era molto interessata ad un progetto straordinariamente simile a quello presentato in questa lettera aperta. Immagino lo sia ancora, ma si aspetta un segnale chiaro e univoco dal territorio.

      Anche le risorse finanziarie, in prospettiva, non sarebbero più un problema insormontabile: da ministro delle finanze, l‘allora podestà teneva costantemente sotto osservazione l’andamento dei conti e, se il consuntivo finale non lo smentirà clamorosamente, il 2018 chiuderà con un avanzo molto importante. Questo, con la definizione delle giuste priorità e grazie all‘inversione di tendenza che si delinea all‘orizzonte per quanto concerne le finanze comunali, può permettere di dare avvio a concrete politiche di sviluppo di lungo respiro, cosa che le contingenze nelle due legislature precedenti, in cui la mia pochezza ha avuto l‘onore di essere podestà di Poschiavo, non hanno favorito.

      Infine, che la sede di un Centro Tecnnlogico del Legno mai veramente partito fosse il luogo predestinato per simili progetti alternativi, lo si era messo in calcolo già 3 anni fa, quando al CdA era ben presente l‘eventualità che il progetto iniziale non decollasse. Ma l‘occasione di mettere le mani come soggetto para-pubblico su una struttura strategica come quella adiacente alla stazione, che si presta a mille usi, non poteva essere sprecata.

      Insomma, le condizioni per realizzare la visione del Signor Luigi Badilatti sono concretamente alla portata (è tutto documentato in cancelleria del Comune di Poschiavo).

      Allora mi fu risposto che „il progetto era troppo grande per la Valle di Poschiavo e che „non si riuscirà mai a mettere d‘accordo i vari portatori d‘interesse locali“. Forse la ferita del CTL era ancora troppo fresca, ma dopo un anno e mezzo i tempi potrebbero essere finalmente maturi.

      Auguro sentitamente alla mia amata valle che riesca a buttare il cuore oltre l‘ostacolo e che non si faccia intimorire dalle normali difficoltà iniziali che un simile progetto racchiude in se in maniera intrinseca, perché il novanta percento della distanza è già stata coperta… ora si tratta di percorrere l‘ultimo miglio, stando tuttavia attenti, metaforicamente parlando, di non fare la fine del podista Dorando Pietri nella gara di fondo dei Giochi olimpici di Londra del 1908…

      Con viva cordialità
      Alessandro Della Vedova

  5. Ma a fare le cose bene ci vorrebbe tutto il CTL e un nuovo prodotto della Ferrovia Retica alternativo al classico e apprezzato viaggio col Trenino Rosso Tirano St. Moritz. E questo prodotto potrebbe essere proprio mirato per chi ha già fatto la spettacolare traversata alpina e vorrebbe apprezzare meglio l’incantevole realizzazione in un paesaggio spettacolare. In questo prodotto ci dovrebbe essere il tempo necessario per valorizzare Alp Grüm, Cavaglia con le marmitte dei giganti e Poschiavo con i suoi musei e attrazioni.
    Io ho visitato lo spazio espositivo a Preda sulla galleria dell’Albula a Preda che hanno chiamato Infoarena.
    È un’esperienza unica e immersiva per grandi e piccini. Grazie alle nuove tecnologie si può fare qualcosa di interattivo che ti trattiene a sperimentare con quasi tutti i sensi.
    Come si è fatto per il tunnel dell’Albula si può fare per tutta la tratta Tirano-St. Moritz. Con informazioni interessanti sulla costruzione dei tunnel e dei viadotti, sulla montagna, sulla geologia, sull’elettricità e sulle centrali che nel 1900 erano una “nuova tecnologia”, sulla regione e sulla sua popolazione, si può fornire uno spaccato emozionante sulla tratta, che il pubblico ha scelto di percorrere. Il ritorno sul trenino sarà ancora più gradito, perché il pubblico apprezzerà maggiormente l’enorme sforzo tecnologico e industriale del tempo passato per costruire la tratta.
    Io immagino già le pareti esterne dell’ex-CTL con gigantografie del trenino e all’interno in varie lingue (forse anche cinese e giapponese considerato il pubblico) uno spazio espositivo interattivo, ricco di nozioni interessanti su geologia, tecniche di costruzione, logistica e tanti altri temi d’interesse sulla regione e sulla Ferrovia del Bernina. A Preda per esempio la simulazione di guida come macchinista o possibilità di scivolo e arrampicata completano l’esperienza.
    E alla fine perché non portare a casa come souvenir, dopo averli magari gustati, i prodotti biologici locali come ricordo della giornata indimenticabile sul trenino rosso?

  6. Super idea, complimenti. Il progetto è certamente realizzabile e l’occasione è ghiotta considerata la situazione attuale del ctl. Probabilmente però il tempo stringe e quindi occorre coalizzare tutte le forze presenti sul territorio, evitando i soliti giochini di potere che spesso e volentieri lasciano tutti con un pugno di mosche. Forza Valposchiavo, c’è la possiamo fare!

  7. sala ovest (cubo) del ctl.4 beamer incrociati sulle 4 pareti (stile museo parco nazionale zernez),audioguide in mandarino,giapponese,tedesco,inglese,francese,italiano.una storia,quella dei pionieri della ferrovia del bernina che è praticamente già scritta.abbinare al biglietto d’entrata agevolazioni per mangiare 100%valposchiavo in paese.migliaia di visitatori all’anno.con costi relativi,per valorizzare ulteriormente qualcosa che già c’è.non sembra una cosa irrealizzabile.mi sorprenderei se si trovassero motivi per non farlo…e andrebbe fatto,prima che lo faccia qualcun altro…prima di tutti dovrebbe crederci e capirlo la Rhb però.glielo diciamo?

  8. Bundì Luigi,
    si tratta proprio di fare questo, trovare una formula per presentare il valore del nostro territorio in maniera innovativa, senza scivolare nella classica esposizione.
    Si potrebbe addirittura pensare di trovare un filo conduttore che porti il visitatore dalla coraggiosa costruzione della linea del Bernina al progetto 100% Valposchiavo, entrambe imprese degne di nota che caratterizzano una regione con voglia di evoluzione.
    A Bergün in stazione c’è un esposizione sulla Ferrovia Retica (che non ho visitato), bisognerebbe coordinare le due esposizioni in modo complementare.
    Una parte dello stabile ex-CTL si appresterebbe perfettamente a livello logistico.

    Saluti

  9. Bravo Luigi.
    L’idea è ottima e dai pochi riscontri già letti emerge entusiasmo e voglia di fare. Dunque è opportuno battere il ferro fin tanto che è caldo, formare un gruppo di lavoro e coinvolgere tutti gli interessati e spingersi avanti con l’impeto di una locomotiva.

  10. Bella e buona l`idea Luigi 🙂 !
    Il museo di Poschiavo é pure una struttura da valorizzare ed eventualmente integrare, a tal proposito mi ricordo di un`idea che ventilava un mio coetaneo che purtroppo non é più tra noi di creare un museo Ferrovia del Bernina con molteplici attrezzi, mezzi di trasporto oggi non più proponibili come p.es. la famosa “dresina” bicicletta per binari, svariati utensili ….a volte con una buona organizzazione si possono fare cose inpensabili basti pensare per es. alla Scucunada del 2015, 6 amici riescono a radunare 1014 persone su un campo da calcio per aprire tutti assieme una bottiglia e nello stesso tempo aiutare gente meno fortunata di noi.
    La Valposchiavo é viva grazie ai suoi attori principali i Valposchiavini.

  11. Condivido pienamente la brillante idea di Luigi,il connubio sapere sapori
    della nostra valle- regione che ha ancora un grande potenziale . Il potenziale della frequenza ferroviaria non dobbiamo cercarlo ma dobbiamo sfruttarlo allora unitevi in cordata l’unione fa la forza
    Ornella e Fausto Ristorante Motrice
    Partecipanti convinti al progetto
    100% Valposchiavo

  12. Proposta davvero lucida! Se guardiamo il successo e l’attrattiva del giardino dei ghiacciai ( fa 40.000 visitatori all’anno) possiamo immaginare il potenziale di questa proposta che potrebbe anche sfruttare lo stesso pubblico che visita il giardino a Cavaglia ma finora passa senza davvero fermarsi a Poschiavo.
    Bravo lüis! A volte le buone idee le abbiamo davvero sotto gli occhi e non le vediamo!

  13. Mi sembra una buon’idea quella suggerita qui sopra. Troppo facile criticare Ferrovia o Tirano… Sta invece a noi darci da fare. Azzardo una proposta: raccogliamo, grazie a questo articolo/proposta di Luigi Badilatti una miriade di voti di sostegno sotto forma di commenti. Serviranno a tenere alta la tensione nei confronti della FR, di VT, della Regione Bernina, dei Comuni, degli Artigiani & Commercianti.
    Vi ricordate quella pressione mediatica locale che venne esercitata per ‘salvare’ l’Ospedale? Ecco, così!
    Buona giornata